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Dieci letture per le giornate mondiali. Giugno 2022

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A livello internazionale, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha decretato 152 giornate mondiali. Ogni Paese può comunque istituire le proprie; lo stesso vale per le giornate globali fissate da organizzazioni e istituzioni non governative. L’obiettivo è di portare l’attenzione su determinati temi e avviare un confronto tra enti e cittadini. Per giugno 2022, ho selezionato dieci letture, che presento rifacendomi agli abstract, integrati quando opportuno.   5 giugno. Giornata mondiale dell’ambiente   Il libro è del giornalista Fabio Deotto, laureato in biotecnologie, e si intitola L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia (Bompiani, 2021). Muovendosi da un luogo all’altro del globo, l’Autore racconta una serie di fenomeni riconducibili al cambiamento climatico, dalla scomparsa delle isole nel Pacifico alle nuove infrastrutture realizzate in città come Miami, per contrastare l’innalzamento del livello delle acque. Oltre a descrivere queste situazioni, Deotto approfon

Il codice di vita di Jeff Bezos

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  Secondo appuntamento della rubrica Sistema e potere (RSEP), una selezione di saggi, biografie e studi incentrati sui temi della ricchezza e del potere. Si indaga come le società odierne li gestiscano nei propri sistemi e come ciò interagisca con la globalizzazione in senso positivo e negativo. La rubrica propone ai lettori compendi e analisi di opere scritte su questi argomenti da parte di economisti, politici, miliardari, scienziati, sociologi e intellettuali in generale. L’obiettivo è sensibilizzare le persone sui pericoli dei cambiamenti climatici, sul crescente divario tra ricchi e poveri, sulle disuguaglianze alimentate dalla grande finanza. Lo scopo, però, è anche mostrare alcune possibili soluzioni a questi e altri problemi. Introduzione Questo è il secondo post su un libro scritto da un miliardario, dopo il saggio sul clima di Bill Gates (che trovate spiegato  qui ). In questo caso farò una sorta di compendio di Inventa & sogna. Il mio codice di vita di Jeff Bezos,

Disordine mondiale. Memorie del Coronavirus. Parte VII

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Gustave Courbet, L'onda (1870) La Fase Due Mentre cresceva l’impazienza per la riapertura del 4 maggio, pochi giorni prima scoppiò il “caso Bonafede”. Il neo vice capo del DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) inoltrò al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede un elenco di 456 boss mafiosi che chiedevano di poter essere scarcerati a causa dell’emergenza sanitaria. Di fatto, 376 riuscirono ad ottenere i domiciliari, tra cui il boss del clan dei Casalesi Pasquale Zagaria, per ironia della sorte finito a Brescia, una delle città più colpite dal Coronavirus. Questa notizia fece scalpore già da sé, poiché era chiaro che porre ai domiciliari queste persone significava mostrare debolezza da parte dello Stato (non giustificabile con generiche “ragioni umanitarie”) e rafforzare le mafie, che soprattutto in questa fase critica, disponendo di molta liquidità, avrebbero potuto “riconquistare” i quartieri più colpiti dalla crisi. Il 3 si aggiunse ulteriore