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Un approccio umanistico al rapporto tra governo, economia e concetto di potere

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Hans Haacke, Les must de Rembrandt (1986) Partiamo dalle basi. Il Presidente del Consiglio propone i ministri, il Presidente della Repubblica li nomina. Quest’ultimo – è nelle sue facoltà – può rifiutare una o più nomine. Fatta questa doverosa precisazione, sarebbe ridicolo da entrambe gli schieramenti (pro e contro Mattarella) perdersi in dispute di diritto, quando la Costituzione è abbastanza chiara su questo, compreso l’ampio margine di discrezionalità che compete al PdR. Ciò su cui vale la pena porre l’attenzione, anzi, è il contenuto della decisione di Mattarella più che la forma, con tutte le conseguenze del caso. Il messaggio che filtra al cittadino medio – corretto o scorretto che sia – è che su pressione dei mercati finanziari il PdR ha scelto di rifiutare il governo di Conte. Molti accusano Mattarella di aver attentato alla Costituzione, di essere stato eversivo e affermano che in Italia si viva sotto dittatura. La prenderemo larga. Il filoso Theodor Adorno scrive