Il juke box di Byung-Chul Han ha un unico disco... rotto
Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale (Einaudi, 2022) è uno degli ultimi saggi di Byung-Chul Han editi in Italia. Il primo libro del filosofo che lessi fu La società senza dolore (Einaudi, 2021), un testo che mi appassionò durante la pandemia e di cui ho parlato qui . Dopo quella prima conoscenza, però, qualcosa si è rotto. Voglio provare a spiegare perché. Ne La società senza dolore , Han scrive che l’essere umano si contraddistingue per l’algofobia, la paura di provare dolore, che, a differenza degli animali, riveste un’importanza anche sul piano sociale. Per esempio in politica, dove la ricerca di un consenso non è altro che un modo di conformarsi per evitare relazioni emotive troppo impegnative. Il potere stesso non è più oppressivo, coercitivo o doloroso, bensì permissivo e seducente: ci permette di raccontarci e – aggiunge Han – ci sorveglia con maggiore accuratezza. Il potere di cui parla il filosofo, però, è raramente quello dittatoriale di Kim Jong-un, A