Il Trono di Spade e la politica italiana
Ieri stavo pensando ironicamente ad una cosa.
Tutti questi intrighi, queste propagande pro e contro
governo, tutti questi slogan e sgambetti per far cadere Renzi e prendere il
potere fanno pensare che la serie di George R.R. Martin, Il Trono di Spade (o meglio, Cronache
del ghiaccio e del fuoco), sia ispirata alle vicende politiche italiane.
Di seguito ci sono alcuni spunti (che potrebbero
contenere spoiler).
Eddard Stark tenta di mettere mani in quel macello, ma
non fa una bella fine: viene – non solo metaforicamente – tagliato fuori.
Robb Stark (Letta), figlio di Eddard, decide di vendicare
il padre; raduna i vessilli e marcia verso Approdo del Re. Ad un certo punto,
però, è costretto a sposare la figlia di un nobile per poter attraversare un
ponte con l’armata: gli dicono di “stare sereno”, che poi potrà avere comunque
tutte le donne che merita un re. Robb si fida, ma viene tradito dai suoi stessi
vassalli, comprati dall’oro e dalle terre della famiglia che regna ad Approdo
del Re.
Nel frattempo re Robert è morto; il “figlio” gli è succeduto con scarso successo, tantoché il trono finisce nelle mani del figlio
più giovane di Robert, Tommen Baratheon (Renzi), che ha sì e no dieci anni. In
realtà a comandare è la madre, nonché Regina Reggente, Cersei Lannister
(Merkel), che decide al posto del re che cosa sia meglio per il regno.
Mentre accade ciò, vari pretendenti al trono tentano di
conquistare il regno (partiti). Come se non bastasse, un gruppo di estremisti
religiosi (ISIS), fedeli ai Sette Dei, minacciano a più riprese la famiglia
reale, accusata di incesto e di dubbia moralità: arrivano persino ad arrestare
Cersei.
Non bastano gli estremisti religiosi, perché ai confini
del regno i Bruti (immigrati), popolo libero e ostile alla corona, vengono
accolti dentro i confini del regno, essendo in fuga dagli Estranei, strani
esseri né vivi né morti.
Da qui vedremo come proseguirà la vicenda… certo i parallelismi non mancano!
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