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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Terrorismo islamico e giustificazionismo occidentale. Parte II

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  La posizione della Striscia di Gaza, evidenziata in rosso In queste settimane, ciascuno di noi vive un certo grado di sopraffazione rispetto agli eventi internazionali in atto. Per quanto mi riguarda, mi ha colpito la notizia della morte della sedicenne iraniana Armita Garawand , finita in coma dopo un pestaggio in metro per non aver indossato il velo. Mi ha turbato leggere che nella serie di terremoti di ottobre in Afghanistan, siano morti tanti bambini e tante donne, perché erano perlopiù imprigionate in casa e, quelle che sono fuggite dagli edifici senza velo, sono state picchiate perché a volto scoperto e senza l’accompagnatore maschile. Mi ha rattristato la continua deriva turca, a un secolo dalla sua nascita, da Stato laico a Paese sempre più islamizzato, con una leadership guidata da Recep Tayyip Erdoğan che appoggia Hamas, ritenendola una milizia che lotta per l’indipendenza, ma che al contempo, quando si tratta dei popoli armeno e curdo, li ritiene terroristi. Il presid

La crudeltà che aleggia in Cime tempestose

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  Cime tempestose ( Wuthering Heights , 1847) è l’unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato con lo pseudonimo di Ellis Bell, nome che ricorda l’espressione hellish bells , campane infernali. È un libro che racconta le vicende di due famiglie del West Yorkshire, gli Earnshaw e i Linton, ed è influenzato dal romanticismo e dalla narrativa gotica, per quanto l’Autrice reinventi quest’ultimo genere con un libro atipico. In Cime tempestose c’è molta crudeltà gratuita, una sfida alla moralità vittoriana che rende il romanzo polarizzante: ho sentito spesso dire che questo sia un libro che o si adora o si ripudia. E il perché si potrebbe riassumere in questa citazione, in cui a parlare è il signor Hindley:   […] Ma con l’aiuto di Satana ti caccerò giù per la gola il coltello da scalco, Nelly! Hai poco da ridere; ho appena piantato Kenneth a testa in giù nella palude di Blackhorse; uno o due, che differenza fa… Voglio ammazzare qualcuno di voi, non avrò pace finché non lo faccio! […]

La foresta trabocca di Ayase Maru

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  Copertina realizzata da Lucrezia Viperina per l'edizione Add del 2023 Da anni sento parlare di studi sulla silvoterapia, ovvero quella pratica secondo cui la vicinanza con gli alberi, e in generale le piante, favorirebbe il benessere del nostro organismo. Non so se Ayase Maru si sia ispirata a essa per La foresta trabocca (Add, 2023), ma il concetto è certo tra le righe. Protagonista di questo romanzo breve è Rui (Lacrima), una donna che, dopo aver mangiato una ciotola di semi, vede germogliare il proprio corpo come una foresta. Lei e il marito, Nowatari Tetsuya, sono noti nel mondo dell’editoria per il modo in cui l’uomo ne aveva scritto in Lacrima , libro che aveva portato al successo lo scrittore e in cui la moglie è letteralmente messa a nudo, senza alcun filtro. Ciò si ripercuote sulla percezione che gli altri hanno di lei. Per esempio, l’editor Sekiguchi ammette di faticare a guardarla negli occhi, provando un certo disagio per la figura eccitante che emerge dal libro.

Terrorismo islamico e giustificazionismo occidentale. Parte I

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  Il 7 ottobre 2023, gruppi militanti palestinesi guidati da Hamas hanno lanciato un’offensiva su larga scala contro Israele, giungendo dalla Striscia di Gaza. Hamas l’ha chiamata Operazione Al-Aqsa Flood ed è stato il primo conflitto all’interno dei confini di Israele dai tempi della guerra arabo-israeliana del 1948. Il 7 e i giorni successivi sono stati lanciati oltre settemila razzi autoprodotti, ma con propellente giunto forse dalla Turchia. I militanti che hanno sfondato il confine hanno ucciso oltre 900 israeliani. Il presidente Netanyahu, in un discorso alla nazione, ha definito Israele in guerra. I terroristi hanno colpito non solo obiettivi militari, ma anche molti civili, tra cui le 260 persone assassinate al festival musicale di Re’im. Infine, hanno fatto numerosi ostaggi. Al momento in cui scrivo, Israele sta organizzando un’offensiva dell’IDF chiamata Iron Swords, che – stando alle parole di Netanyahu – riscriverà gli equilibri del Medio Oriente. Riguardo a questi prim

La svastica tra arte, storia e simbologia

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Spilla germanica, ritrovata a Varpelev, Zelanda, Paesi Bassi   Introduzione   La svastica è un simbolo noto soprattutto per il suo impiego millenario nella spiritualità orientale e da parte dei nazisti nel Novecento. La sua diffusione è però molto più vasta. Essa è in grado di evocare associazioni che generano un riconoscimento istantaneo, benché, per gli occidentali, il primo collegamento sia in genere negativo. Il termine è di origine sanscrita ( swastika ) ed è composto da swasti (prosperità) e da ka . Il primo termine è a sua volta formato da su (bene) e da asti (voce del verbo “essere”), mentre il secondo è un suffisso con diversi significati, tra cui il riferimento a Prajāpati, la divinità che rappresenta il principio cosmogonico. Nel complesso, la parola svastica si può tradurre con “benessere”. La svastica consiste in una croce a quattro braccia di uguale lunghezza, terminanti con uncini ad angolo retto volti tutti in senso orario (卐, soprattutto nell’Induismo) o an