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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

L'oscura meraviglia di H. P. Lovecraft. Parte II

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  Il testo che segue continua e conclude l’analisi iniziata nella prima parte, qui .   Lovecraft non era un occultista, ma uno scrittore dell’orrore   Se Dagon è il racconto delle “prove generali” per la costruzione del suo universo, The Nameless City contiene i semi della mitologia legata a Cthulhu: il racconto presenta il tema di una civiltà antichissima venuta dallo spazio, in possesso di conoscenze proibite agli umani. Viene inoltre citato l’“arabo pazzo” Abdul Alhazred, autore dell’immaginario Necronomicon , testo con cui l’esploratore del racconto va alla ricerca della Città senza Nome. Qui infine è presente il celebre distico: «Non è morto ciò che in eterno può attendere, / e col passar di strane ère, anche la Morte muore.» Al Necronomicon si aggiunse altro materiale fittizio: i documenti frammentari e intraducibili della Grande Razza, ovvero i Manoscritti Pnakotici ; gli scritti blasfemi dei fedeli di Cthulhu, raccolti nel Testo di R’lyeh ; i Sette Libri Criptici d

L'oscura meraviglia di H. P. Lovecraft. Parte I

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  H. P. Lovecraft è stato un pensatore originale, ben conosciuto nella letteratura horror e del fantastico e nel medesimo cinema di genere, ma molto meno noto al grande pubblico. Questo, almeno, fino all’ultimo ventennio, dato che oggi l’aggettivo lovecraftiano viene affibbiato al mostro tentacolare del momento e a tutto ciò che crea una certa atmosfera occulta. Il “Solitario di Providence” – questo il suo appellativo più comune – è stato considerato ateo, nichilista, estinzionista; gli sono state attribuite idee politiche molto conservatrici, è stato tacciato di razzismo e molti studiosi hanno desunto determinate patologie psichiche partendo dall’analisi del suo carattere e dai dati biografici. Quanto c’è di vero e quanto è esagerato in tutto ciò?     La visione del cosmo     Nella vita e nell’opera di Lovecraft non si può prescindere dalla sua visione cosmologica. Una visione nel vero senso della parola, nella seconda accezione che ne dà Treccani.it: «Apparizione, imma

Parsi. L'Europa come posto della guerra

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  Il saggio Il posto della guerra (Bompiani, 2022) di Vittorio Emanuele Parsi serve a fare ordine nell’attuale situazione globale: smonta alcuni luoghi comuni, evidenzia la centralità di certi princìpi e rimarca alcune differenze, per esempio quella tra aggressore e aggredito o quella tra regimi autoritari e sistemi democratici. Dopo il 1945, l’Occidente ha assunto nuove caratteristiche, persino una nuova identità, basata in generale sulle democrazie, sull’economia di mercato e sulle società aperte. L’Occidente ha mantenuto per decenni una delicata “pace democratica” grazie anche al rifiuto della guerra d’aggressione come meccanismo per imporre la propria egemonia, a differenza di quanto era accaduto per secoli nel continente e al di fuori di esso. Stati come Francia, Regno Unito e Olanda hanno attraversato un difficile processo di decolonizzazione, che ha portato molte ex colonie all’indipendenza. Secondo Parsi, però, la Federazione russa – erede dell’ultimo impero coloniale europe

R.U.R. I robot di Čapek riletti e disegnati da Čupová

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  Locandina per una rappresentazione statunitense del dramma alla fine degli anni Trenta Partiamo dalle basi: che cos’è R.U.R. e chi è Čapek? Karel Čapek è stato uno scrittore ceco, nato nel 1890 e vissuto fino al 1938. Giornalista, drammaturgo e scrittore di racconti e romanzi, era anche un illustratore, talento che condivideva con il fratello Josef, il quale era più versato nella pittura rispetto alla scrittura. Karel può essere considerato a buon diritto uno dei padri della fantascienza, a fianco a scrittori come Jules Verne e H. G. Wells . Eppure, è un nome un po’ dimenticato, che in Italia è tornato ad avere un successo circoscritto in un’edizione Iperborea del suo Viaggio al Nord (2022), resoconto di un tour del 1936 tra Danimarca, Svezia e Norvegia. Nato in una piccola città della Boemia, allora Impero austro-ungarico, Karel vide enormi cambiamenti nella sua terra. I suoi scritti sono incentrati sul tema dell’esercizio della libertà contro il dominio della dittatura; il