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J. D. Salinger. Holden e la scrittura per la vita

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  Ritratto di Salinger creato da Robert Vickrey per la copertina di Time L’autore   Per certi versi, la biografia di Jerome David Salinger è ancora più affascinante della sua opera. Nel mio Ānanda (PubMe, 2021), mi sono ispirato alla sua vita nel racconto Lettere di guerra , per la parte relativa agli ultimi anni del protagonista. In merito a questo post, le citazioni provengono dall’ Invito alla lettura di Salinger (Mursia, 1999) di Ennio Ranaboldo. Per un ulteriore approfondimento sullo scrittore, rimando a questo post del blog. Salinger nacque a New York nel 1919: il padre era un commerciante di origini ebraico-lituane; la madre era una casalinga di origini tedesche, scozzesi e irlandesi, convertitasi all’ebraismo. Il giovane Jerome si iscrisse a un’accademia e college militare, in Pennsylvania, per finire poi alla New York University. Lasciò presto gli studi: accettò un lavoro su una nave da crociera e in seguito lavorò per il padre nel commercio di carne a Vienna; in qu

Il giovane Holden tra psicologia e scrittura... con Argyros Singh

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Settimo appuntamento psicologico-letterario a cui partecipo sul canale  Il bar della psicologia , gestito dal dottor Adriano Grazioli, che potete trovare sui vari social. La rubrica in cui mi inserisco è il  Podcast letterario , all’episodio 44. Di seguito, trovate il video su YouTube e qui  il link a Spotify: segue una selezione scritta di alcuni interventi centrali. Per un ulteriore approfondimento su Salinger, rimando a questo post del blog. *   AS: La copertina bianca del romanzo doveva rispettare la volontà dell’Autore, affinché essa non costituisse un discrimine per il lettore o un modo per anticipare il contenuto. Nella prima edizione americana, però, troviamo un cavallo delle giostre in primo piano: uno degli elementi topici del romanzo, scelto dalla casa editrice che voleva dare una veste commerciale in antitesi alla volontà dello scrittore.   *   AG: Il testo, per come è strutturato, è un’evoluzione costante. Il giovane Holden è un pugno allo stomaco, mette in l

Dieci letture per le giornate mondiali. Dicembre 2022

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A livello internazionale, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha decretato 152 giornate mondiali. Ogni Paese può comunque istituire le proprie; lo stesso vale per le giornate globali fissate da organizzazioni e istituzioni non governative. Per dicembre 2022, ho selezionato dieci letture, che presento rifacendomi agli abstract, integrati quando opportuno.   2 dicembre. Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù     Storia della schiavitù in Africa (Bompiani, 2019) di Paul E. Lovejoy mira a smontare quel pregiudizio colonialista secondo cui l’Africa fosse un continente senza storia. Il testo è un classico degli studi di settore: l’Autore conduce il lettore dalle origini delle tratte della schiavitù in Africa nel XV secolo fino alle sue ultime forme globali nel XX secolo, all’epoca della decolonizzazione. Il libro segue le trasformazioni di un fenomeno strettamente legato alle forme di produzione, correggendo interpretazioni storiografiche fuorvianti come que

La mistificazione di Ultima Generazione in merito alla dichiarazione dell'ICOM

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  Bottega d'Arte Maselli, a Firenze Il 20 novembre 2022, sulla pagina Instagram di Ultima Generazione, è comparso un post che, in descrizione, riportava anche queste parole:   Qualche giorno fa abbiamo letto della lettera aperta firmata da 92 direttorə di musei di tutto il mondo, pubblicata sull’ICOM – International Council of Museum –, e che pregava lə attivistə di tutto il mondo di smetterla di agire nei musei. Leggere nuovamente che la paura principale è la salute delle opere quando ci prodighiamo così tanto per evitare ogni singolo danno, beh, un po’ ci ha sconfortatə.  Ecco però che, il giorno dopo, sempre sull’ICOM, appare questo editoriale.   Prima ancora di entrare nel merito del post, cercherò di spiegare perché già in queste parole ci sia qualcosa di discutibile. Trascuriamo l’uso improprio dello schwa , per esempio nella parola direttorə , che presupporrebbe un femminile direttora in luogo di un più corretto direttrice. Se non altro, quando i sostantivi femminil