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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

L’arte quotidiana. Rapporto tra immagine social e realtà

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Éduard Manet, Olympia (1863) Rispetto ai consueti articoli di questo blog, in questo caso sarò più breve, diretto e – in certa misura – sentimentale. Da cui (chi mi segue regolarmente lo avrà già notato) l’uso della prima persona. Tutto è nato settimane addietro, quando di fronte all’ennesimo fenomeno naturale degno di nota, presi lo smartphone per fare una storia. Ero di fronte a un bel campo verdeggiante, con l’erba ad un’altezza medio-bassa, costituita da fili verdi sottili radunati in ciuffi rigogliosi. Intorno a me nessuna persona, nessuna abitazione. Sullo sfondo, in lontananza, alcune case di campagna molto uguali tra loro, con sincere pareti bianche e una canna fumaria segnalata all’esterno da una pittura di diverso colore, terra di Siena. A rendere quel campo più suggestivo del solito era il vento, agente esterno, imprevisto ma non imprevedibile, che con forza posava la sua mano sulla distesa verde, che in modo lento e uniforme si adagiava sul fianco. A coronare il t

Arte e scienza. La trasmissione del sapere e il mito deleterio dell’evoluzione

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K. F. Schinkel, Salone delle Stelle nel palazzo della Regina della Notte (1815) Ѐ un’opinione molto diffusa ai nostri tempi quella che sostiene che nell’arte non ci siano più idee, poiché sarebbero già state tutte realizzate. Con il termine “arte” si intende evidentemente non solo l’arte in senso stretto, ma in generale la letteratura, la cinematografia, la musica e qualunque altro prodotto della mente umana a cui viene comunemente attribuito un valore artistico. Ora, questa impressione ha origini piuttosto antiche e, per esempio, già alcuni pensatori dell’antica Roma ritenevano che il patrimonio greco avesse fornito all’umanità una base per lo più insuperabile, in particolare a livello artistico. Non a caso, il maggior pregio della cultura romana si esplicò senza dubbio nel diritto, per non parlare dell’alto livello ingegneristico di cui ancora oggi possiamo vedere le tracce. Certo, non tutti nell’antichità romana erano a tal punto filo-ellenici, tanto che l’arte romana svilu