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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Frankenstein, o l'umanità allo specchio

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  Come si fa a dire ancora qualcosa su un classico citato e recensito da chiunque? Non ho una risposta, ma posso dire come una rilettura di Frankenstein abbia generato in me queste tre considerazioni in ordine sparso.   1. «Tu sei il creatore, ma io sono il padrone! » Il romanzo in questione è uno specchio in cui l’umanità si riflette: Frankenstein svela la paura del creatore di fronte alla propria opera, un tema ancora attuale, in un tempo in cui le innovazioni tecnologiche sembrano sfuggire al controllo degli ideatori. Ogni invenzione porta con sé il peso di una responsabilità, più o meno grave a seconda del grado di irreversibilità del cambiamento. Victor afferma di essere «il responsabile di mali irreversibili» e di vivere una sincera angoscia al pensiero che la creatura – che definisce «il mostro» – avrebbe potuto compiere enormi misfatti.   2. Il padre di Victor definisce «inutile ciarpame» il trattato di magia De occulta philosophia libri III dell’alchimista Corneli

Salomè nelle arti fino a Jung

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  Salomè era una principessa ebrea, figlia di Erode II e di Erodiade. Nipote di Erode il Grande e figliastra di Erode Antipa, compare nel Nuovo Testamento, dove non viene nominata esplicitamente, e in un passaggio delle Antichità giudaiche (Libro XVIII, Capitolo 5,4) di Flavio Giuseppe. Secondo quest’ultimo, fu prima sposata a uno zio e poi a un cugino, che la rese regina dell’Armenia Minore dopo il 34 d.C.   Le fonti antiche   Nel Vangelo di Marco , emerge che Erodiade nutrisse rancori nei confronti di Giovanni Battista, per aver affermato che il suo matrimonio fosse illegale. La figlia della principessa aveva danzato per Erode Antipa in occasione del suo compleanno, e l’uomo rimase talmente ammaliato da dire: « Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fino alla metà del mio regno. » Confrontatasi con la madre, la donna chiese su un piatto la testa di Giovanni. Il re ne fu dispiaciuto, ma volle mantenere la promessa e mandò un boia a decapitare l’uomo. Il Vangelo di Matteo c