Mostra fotografica 'I patrimoni Unesco in Giappone'. La fotografia di Miyoshi Kazuyoshi

Era il settembre del 2012 quando raccontai per la prima volta della mia visita, a Pordenone, della mostra fotografica I patrimoni Unesco in Giappone, del fotografo Kazuyoshi Miyoshi. Rimasi colpito a tal punto dalle opere, che decisi di riportare alcune informazioni sul fotografo, dal momento che in rete sembrava essere poco noto (Wikipedia, per esempio, ancora non ne parla).


I patrimoni Unesco in Giappone














La mostra I patrimoni Unesco in Giappone presenta 63 opere del fotografo Kazuyoshi Miyoshi, che raffigurano i tesori culturali e ambientali del Giappone.

La Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell’Umanità è un documento adottato nel 1972 da una sessione generale UNESCO tenutasi a Parigi, allo scopo di conservare e trasmettere alle generazioni future i maggiori beni artistici e naturali del mondo. Dei 911 siti di Patrimoni Mondiali dell’Umanità presenti al momento in 151 nazioni, 14 si trovano in Giappone.

Nel 1993 l’area montana Shirakami Sanchi, l’isola Yakushima, il castello Himejijō e i monumenti buddhisti dell’area templare dello Hōryuji sono stati registrati come i primi patrimoni mondiali dell’Umanità in Giappone. Successivamente, come si evince dalla lista che segue, il Genbaku Dome (edificio salvatosi al bombardamento atomico di Hiroshima), il santuario di Itsukushima, gli antichi reperti storici di Kyoto e Nara, i villaggi in stile gasshozukuri di Shirakawa Go e Gokayama, e i templi e santuari di Nikko sono stati aggiunti alla lista.


La mostra si articolava quindi in questo modo:
1. Monumenti buddhisti nella regione di Horyu-ji (1993)
2. Castello di Himeji (1993)
3. Shirakami-Sanchi (1993)
4. Yakushima (1993)
5. Monumenti storici dell'antica Kyoto (città di Kyoto, Uji e Otsu) (1994)
6. Villaggi storici di Shirakawa-go e Gokayama (1995)
7. Memoriale della pace di Hiroshima (1996)
8. Santuario shintoista di Itsukushima (1996)
9. Monumenti storici dell'antica Nara (1998)
10. Santuari e templi di Nikko (1999)
11. Siti Gusuku e beni associati del reame delle Ryu Kyu (2000)
12. Siti sacri e vie dei pellegrini nella penisola di Kii (2004)
13. Parco nazionale Shiretoko (2005)
14. Miniere d’argento di Iwami Ginzan e paesaggio culturale (2007)

Il fotografo e le sue idee

Kazuyoshi Miyoshi nasce nella prefettura di Tokushima nel 1958 e si laurea alla Tokai University’s School of Letters nel 1981. Poco dopo la laurea, fonda una sua agenzia fotografica, chiamata Rakuen (“Paradisi”), nome derivato dalla passione nel fotografare immagini dei paradisi naturali, passione sorta a tredici anni con un soggiorno a Okinawa. Dopo Okinawa, intraprese una ricca serie di viaggi fotografici, alla ricerca dei paradisi nel mondo: Tahiti, Maldive, Sahara, India, Himalaya e Antartide sono alcune delle sue mete.

Nel 1985 avviene la sua prima esibizione al Nikon Salon in Ginza (ancora come studente), e a soli 27 anni riceve il premio Kimura Ihei, proprio per la sua raccolta fotografica Rakuen, diventando il più giovane artista mai insignito di tale onorificenza.
Alcune delle opere di Miyoshi fanno parte della collezione permanente del George Eastman House International Museum of Photography and Film, a New York. È stato docente presso il Politecnico di Tokyo, consigliere economico nelle Marianne settentrionali e ambasciatore nominale di Awa (l’attuale Tokushima). La raccolta fotografica Nihon no sekai isan (Il Patrimonio Mondiale dell’Umanità in Giappone) viene pubblicata nel 1998.

La Japan Foundation ha acquistato le ambientazioni (sopra citate) della sua collezione intitolata Wold Heritage Sites in Japan, ovvero proprio la collezione di cui stiamo parlando.

Tra i suoi lavori più recenti, sono presenti dei paesaggi giapponesi come quelli di Yoshino, del Monte Fuji e l’isola di Yakushima, in cui è presente un’antica foresta, inserita nel 1993 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

I suoi recenti riconoscimenti comprendono il Fujimoto Shihachi Shashin Bunka Award (2004); inoltre, i lavori tratti dalla collezione Shikoku 88-kasho (88 Holy Sites of Shikoku Pilgrimage) sono stati inseriti sui francobolli giapponesi.

Il suo ultimo libro Four thousand years of Paradise: China’s World Heritage Sites (“Quattromila anni di Paradiso: i siti cinesi patrimonio dell’Unesco”) racconta tutti i 35 siti cinesi patrimonio dell’UNESCO.


Per quanto riguarda la mostra in questione, in un video il fotografo spiegava il modo in cui egli decide di fotografare, facendo notare ad esempio che alcuni ambienti richiedono un particolare momento per essere fotografati. Per questa ragione Miyoshi racconta delle lunghe attese, immerso in quella natura, affinché ogni dettaglio fosse compreso nella foto. Questo per dire come il fotografo intenda valorizzare il suo lavoro davanti ad un pubblico che rischia di non cogliere la dedizione insita in ogni suo scatto, rischiando di confondere tanta cura con una banale foto turistica.

In particolare, parlando delle motivazioni che lo avevano spinto a fotografare i siti culturali giapponesi, Miyoshi Kazuyoshi pose l’accento sul fatto che i giovani giapponesi, più di tutti, avrebbero dovuto riscoprire le proprie origini, il peso che la loro storia possiede anche a livello mondiale, augurandosi di poterli vedere un giorno quali “guardiani” di questi templi, palazzi, monasteri e antiche foreste.



Torri del santuario Itsukushima
Tempio buddhista Zen Rinzai-shu, a Kita-ku, Kyoto
Santuario Itsukushima jinja, prefettura di Hiroshima

Le foto pubblicate in questa pagina sono coperte dai diritti di: ©Kazuyoshi Miyoshi/PPS

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