Sui limiti della Storia e le capacità del male

La politica e la religione sono ormai diventati pretesti per legittimare la violenza umana, che è al contrario atavica e indifferente ad ogni parte, ad ogni latitudine.
Nemmeno la cultura e il ricordo possono vincere questa certezza che è il male, perché l'essere umano vive in un eterno presente ed anche la Storia non è che un racconto destinato ad alterne fortune.
Se la Storia fosse "maestra di vita" avremmo evitato molti errori già compiuti, molte ideologie rimescolate, fonti di un pensiero che si articola, ma non si esalta.
La Storia ritorna in modo ciclico, e allo stesso tempo come una spirale si evolve e degenera. Ed è un circolo vizioso, in cui anche le guerre diventano battaglie e in nessun caso si vince fino in fondo. Questo perché l'essere umano si è convinto, e crede ciecamente, che si possa sconfiggere il male, dal momento che non manca un solo istante di vederlo negli altri, ma mai in se stesso.
La politica e la religione, che avrebbero ben altre ambizioni, si riducono così ad uno scontro del male contro il male, in cui immancabilmente vengono coinvolte le persone migliori di ogni società. Quelle che interpretano la parte di Cassandra; quelle che tacciono di fronte agli istinti più primitivi, perché hanno compreso che non c'è vittoria, in questo tempo, per il bene e nemmeno per il presunto bene.
Quelle persone, infine, le cui menti si rivolgono con umiltà e attiva rassegnazione nei confronti dei fenomeni dell'Universo. E che non cercano soluzioni per tutti, lotte ad ogni costo, ragionamenti impossibili, ma volgono lo sguardo direttamente al principio e ne traggono ispirazione e patientia.

Hans Sebald Beham, Pacientia (1540)




















«Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità» (Seconda lettera di Pietro 1, 5-7).

Nota: La pazienza è la facoltà umana di rimandare la propria reazione alle avversità, mantenendo nei confronti dello stimolo un atteggiamento neutro. La pazienza è una qualità e un atteggiamento interiore proprio di chi accetta il dolore, le difficoltà, le avversità, le molestie, le controversie, la morte, con animo sereno e con tranquillità, controllando la propria emotività e perseverando nelle azioni. È la necessaria calma, costanza, assiduità, applicazione senza sosta nel fare un'opera o una qualsiasi impresa (fonte: Wikipedia - Pazienza).

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