La degenerazione e l'ignoto splendore

In questa Terra vi è qualcosa di orripilante e qualcosa di bellissimo. È orripilante l’autostrada che ho di fronte, con camion e automobili, il grigiore cocente dell’asfalto, il rumore insopportabile dei motori, l’odore greve dello smog. Ma il problema è che anche l’albero che ho di fronte, benché non sia orripilante, non è affatto bello. Lo osservo e non posso pensare ad altro che il fatto che esso sia artificiale e che la sua vera natura sia stata corrotta.
Avverto in ogni fenomeno naturale questa corruzione, che è ben diversa dalla morte. Non ho certo paura di qualcosa di inevitabile, ma questa degenerazione mi fa riflettere. Riconosco il valore della nascita e della rinascita. Quando vedo crescere i semi che ho piantato, oppure quando le mie piante sono in pieno rigoglio, apprezzo e rimango affascinato dalla vita. Eppure, tutto ciò si corrompe. La natura si abbatte da sé, seme dopo seme, foglia dopo foglia, abbruttendosi. E questo non ha nulla a che vedere con la vecchiaia, poiché esiste la vecchia nella solenne bellezza; esiste quella saggezza che solo un grande intuito o una grande esperienza possono conferire.
Che cosa significa, dunque, questo abbrutimento? Ci ho riflettuto a lungo, più di quanto il tempo fisico possa far comprendere, e la conclusione a cui sono giunto è a suo modo terribile. La degenerazione è nei nostri occhi e nelle nostre mani; il circolo vizioso in cui siamo precipitati ha condotto insieme a noi persino la Natura. Come umanità abbiamo cessato di interagire con essa; le abbiamo mostrato la più totale indifferenza, oppure l’abbiamo violata dall’alto della nostra tracotanza. La domanda più rischiosa è quindi la seguente: potrà l’Uomo rinverdire l’umanità? Ovvero: è ancora possibile ritornare sui propri passi o, come insegna la nostra storia, siamo destinati per scelta a precipitare nell’errore? Se in questa Terra vi è quel qualcosa di splendente, che pure avverto benché non l’abbia mai descritto, esso non potrebbe essere la luce ideale che muove la coscienza?



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