Presentazione della raccolta di racconti 'Ānanda'
Ānanda è una raccolta di racconti, che narra le vite di alcune persone vissute nel periodo in cui avvennero tre catastrofi planetarie: una guerra, una pandemia e un grande diluvio.
Le loro storie si intersecano nei secoli (e nei millenni), in un continuo salto tra passato e presente, in cui il lettore – come un archeologo – è chiamato a ricostruire gli eventi e le genealogie familiari. I racconti sono autoconclusivi e autonomi l'uno dall'altro, ma al contempo si possono intrecciare tra loro per ottenere un'interpretazione più profonda. Alcuni di essi sono suddivisi in parti e ricercano l'attenzione del lettore, tra continui misteri e passaggi temporali.
In particolare, si raccontano le vite di tre donne: Judy, la figlia Vera e la nipote Rebecca. In parallelo, una figura misteriosa, chiamata il Discepolo, percorre i millenni alla ricerca di un significato alla vita. L'incontro con Rebecca segna il culmine del suo cammino e, in metafora, il ricongiungimento e la fusione tra il mascolino e il femminino, da loro rappresentati. Questo finale è ambientato alle Isole Faroe, che svolgono qui la funzione simbolica di ultima Thule.
Altri personaggi minori completano la raccolta: tra i più importanti, il signor Tedlock e Francis Elderman, i guardiani Lazzaro e Myriam, gli artisti Donnie Vaughn e Treyule.
Il termine "Ānanda" è ripreso dalla tradizione indù ed è stato rielaborato da me. Esso indica il piacere assoluto, che non ha nulla da spartire con i piaceri materiali. In parte è piena felicità, in parte massima sapienza e, inoltre, è qualcosa che si realizza dimenticandosi di sé.
L'obiettivo principale di Ānanda è di porre l'attenzione sui meccanismi che sembrano spingere l'umanità all'autodistruzione. In forma fantastica o parodistica, emergono la malvagità, l'istinto di sopravvivenza e le crisi del pensiero contemporaneo, di fronte all'incapacità di interpretare una realtà sempre più poliedrica (p. es. in àmbito artistico, come nel racconto Il faro).
Infine, il ruolo della Natura è di grande importanza, all'interno di una nuova cosmogonia incentrata sulla luce, nella prospettiva di una civiltà consapevole dei propri errori e in intima armonia con ciò che la circonda.
A chi mi rivolgo
La raccolta appartiene alla narrativa non di genere, con elementi tratti dalla distopia e dalla narrativa fantastica.
Mi rivolgo a tutte quelle persone che hanno a cuoretemi come l'ambiente, il rapporto tra maggioranze di potere e minoranze e,soprattutto, il futuro incerto della civiltà. Ritengo che l'opera possa essereapprezzata in particolare da coloro che appartengono alla mia generazione, siaper i vari argomenti affrontati che per la generale immedesimazione di frontealla prospettiva di un'autodistruzione dell'umanità.
Ānanda è una sorta di "romanzo di idee", scandito in racconti. In esso affronto anche un cammino spirituale tortuoso, influenzato dalla cultura indù e dallo gnosticismo, alla ricerca di un cuore antico che accomuni le varie espressioni dell'anima.
Influenze e ispirazioni
La principale ispirazione è rappresentata da Siddhartha di Hermann Hesse e dalla filmografia di Christopher Nolan, in quest'ultimo caso in merito alla struttura temporale. Sono stato molto influenzato anche da alcune parti dell'Odissea, dai dialoghi platonici, da alcuni racconti di Pirandello e da Le città invisibili di Calvino.
Altre fonti centrali sono gli scritti di Aldous Huxley, come The Doors of Perception, saggi di storia dell'arte su pittori come Lorenzo Lotto e testi di vario genere relativi alla figura di Lucifero e all'origine mitica delle antiche civiltà.
L'autore
Il mio vero nome è Andrea Pighin, ma impiego lo pseudonimo Argyros Singh. Sono nato a Pordenone nel 1994 e sono laureato in 'Storia dell'arte e conservazione dei beni storico-artistici'.
Ho pubblicato un prosimetro dal titolo Miele e chimere. Poesie e Meditazioni (2018), un saggio storico dal titolo La Regola templare. Un'analisi nel segno della tradizione monastica (2019), la raccolta di racconti Le strade del dolore (2020) e, soprattutto, il romanzo Nessuna pietà (2020, Spring Edizioni, no eap). Il materiale ancora inedito è numeroso e Ānanda rappresenta solo l'ultima opera edita.
Scrivo inoltre sul mio blog, La Voce d'Argento (www.voceargento.blogspot.it), in cui tratto soprattutto di arte e di filosofia, e in inglese su Medium (medium.com/@argyrosingh). Infine, sono presente sui vari social, tra cui Instagram @argyrosingh, dove parlo di letteratura, arte e musica.
Attualmente lavoro come bibliotecario a Pordenone. Sono un bibliofilo e appassionato di cinema; ho inoltre avviato un progetto musicale che mescola space rock, dream pop e musica da cantautore nello stile di Fabrizio De André. Negli anni mi sono avvicinato alla spiritualità indù, aspetto che influisce in parte sul contenuto dei miei scritti. Altre influenze, a seconda dell'argomento in questione, provengono soprattutto da Joseph Conrad, Aldous Huxley e René Guénon.
L'introduzione di Ānanda
Di seguito, l'introduzione presente nel libro, intitolata Argomento:
Tre furono gli eventi catastrofici che sconvolsero l'umanità.
Un primo conflitto mondiale, durato pochi mesi, avrebbe dovuto allarmare le nazioni; ma fu solo il preludio all'ultima grande guerra, che devastò migliaia di città in tutto il globo.
Trascorsero gli anni, i sopravvissuti tentarono di ripristinare la civiltà, impiegando le tecniche e le tecnologie ancora disponibili, ma un batterio, nominato Anthrax, mise a dura prova quel tentativo. Non vi erano più strutture sanitarie abbastanza attrezzate e organizzate sui territori, per questa ragione si cercò di isolare i focolai e si sperò di essere immuni.
In alcune aree del mondo nacquero nuove comunità, collegate tra loro da una rete di scambio commerciale e culturale.
Così avvenne per esempio nelle Americhe e soprattutto in Britannia, un territorio che si estendeva dalla Groenlandia alla Norvegia, dove ci si sosteneva a vicenda, in forma paritaria, riprendendo il modello delle antiche poleis.
Dell'Europa continentale si avevano informazioni frammentarie, mentre in Medio Oriente sopravviveva una società feudale divisa tra gli immuni e i contagiabili. L'Africa era tornata una terra ignota, isolata dal resto del mondo.
Ritrovò, forse così, la propria pace. Nemmeno da Oriente vi furono più notizie.
Un giorno, tuttavia, la grande pioggia cominciò a cadere e non smise per tredici mesi. Molte comunità, che erano state fondate sulle coste o nei pressi dei fiumi, finirono per essere travolte dalle acque. L'umanità fu ulteriormente decimata dalla Natura.
Quando la pioggia cessò e le acque si ritirarono, i pochi sopravvissuti erano ormai esausti, privati di una guida umana o divina che li rialzasse.
Fu allora che da Oriente giunse un popolo misterioso, di cui nessuno seppe mai l'origine, che colonizzò gran parte del pianeta. Esso portò nuova linfa al genere umano e stabilì una pace con la Natura.
Rispettandola e rendendole onore, questa avrebbe permesso all'umanità di vivere un'età dell'oro e di poter aspirare alla liberazione dalla materia.
Guerre, una pandemia e la grande pioggia: questi i tre fenomeni che cambiarono il mondo. Prima della loro realizzazione, le due stirpi più nobili del creato, l'una di origine umana, l'altra luciferina, si incontrarono in diversi secoli, nell'attesa della fine dei tempi.
Per millenni si scontrarono con il Nemico, intenzionato a fare in modo che in seguito all'apocalisse continuasse a regnare il caos.
Al tempo delle tre catastrofi, artisti, profeti e veggenti furono animati da incredibili ispirazioni, come nell'antichità. Con le loro abilità sigillarono l'ultima gloriosa opera di quella generazione di uomini.
Compiuta la fine, l'Essere venuto alla luce dalle due stirpi cammina nel tempo. In ogni luogo che visita aspira a estinguersi in Brahmâ.
Le vicende di ognuno si intersecano tra le epoche e sembrano confondersi tra passato, presente e futuro.
Altre informazioni
Ānanda non è un'auto-pubblicazione e non ho dovuto investirci in denaro. È stata la casa editrice PubMe, attraverso la collana Gli scrittori della porta accanto, a credere nella mia storia. La loro avvincente attività editoriale merita uno sguardo attento da parte dei lettori, per questo consiglio a tutti di andare a scoprire questa realtà sul sito ufficiale: www.gliscrittoridellaportaaccanto.com.
Ānanda è un'opera ambientata nello stesso universo narrativo del romanzo Nessuna pietà (Spring Edizioni, 2020). Le due opere si possono leggere in maniera autonoma l'una dall'altra e secondo l'ordine che si preferisce. In particolare, Nessuna pietà è ambientato al tempo della prima delle tre catastrofi planetarie, ovvero la guerra mondiale.
La distinzione è però la seguente. Il romanzo narra la vicenda di quattro persone comuni, in un contesto internazionale che non possono controllare e che è tutto umano, senza grandi spiegazioni metafisiche. La raccolta di racconti, invece, mostra l'altro lato della medaglia dietro a quegli eventi (e a molti altri), coinvolgendo personaggi che stanno andando incontro a un preciso destino.
Un universo in espansione
Il mondo che ho raccontato fino a questo punto si estenderà ulteriormente. Un nuovo romanzo è in corso di scrittura e sarà un sequel diretto di NP e di Ānanda. Ma, ancora una volta, leggibile anche senza aver letto le altre due opere. Con quest'ultimo scritto desidero concludere questa sorta di trilogia, concentrandomi da un lato sulla completa pubblicazione del ciclo, dall'altro su nuovi percorsi di idee.
Se con questa breve presentazione sono riuscito a stimolare la vostra curiosità, Ānanda vi attende negli store online (qui) e nelle librerie fisiche. Se andrete in queste ultime per ordinarlo, chiedete di tenerne in deposito almeno un paio. A voi non costerà nulla e in questo modo il libro sarà fisicamente presente nella libreria, cadendo sotto gli occhi di qualche curioso. Senza di voi, questa avventura, o meglio questo sogno, non potrà continuare.
Grazie di cuore a tutti voi lettori e scrittori per essere arrivati fino a qui!
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