Magnus fantascientifico. Milady nel 3000

 


Al Palazzo del Fumetto di Pordenone si tiene una mostra temporanea dedicata a Magnus (Roberto Raviola). Fumettista che – confesso – conoscevo soltanto di fama. Nei prossimi mesi andrò a visitare la mostra e ve ne parlerò nel dettaglio, ma qui vi racconto (e mostro) la mia scoperta di Milady nel 3000, serie sci-fi a fumetti che Magnus creò nel 1980.



Pubblicata inizialmente sulla rivista Il Mago e successivamente su Eureka, la serie è ambientata in un futuro remoto e segue le avventure di Nastassia Felina Bosmanova, alias Paulonia Romana contessa Zumo. Insomma: Milady. Un colonnello imperiale; donna affascinante e astuta, fedele alla dinastia che governa l’universo.

Le avventure si snodano senza soluzione di continuità, alla maniera di Alan Moore con il suo Halo Jones, seguendo chiaramente esigenze editoriali. La protagonista è accompagnata dal fedele androide Uèr, innamorato non corrisposto di Milady, la quale naviga in un universo che fonde elementi di fantascienza, estetica cinese e rinascimentale, creando un’ambientazione unica, esaltata dal continuo cambio di colori e di forme proposto da Magnus.

 

«…Theta Orions, la scintillante stella di mezzo nella “spada” di Orione, è in realtà una nube gassosa illuminata dalle radiazioni di quattro stelle calde che vi sono rinchiuse… la nube è una fertile matrice di stelle: appare rossa dove le particelle atomiche bombardano i suoi rami esterni, la massa interna è illuminata da elettroni liberi! …la galassia è l’unità fondamentale dell’universo: milioni di galassie corrono attraverso lo spazio esterno allontanandosi l’una dall’altra… e in ogni galassia isolata, le stelle da formarsi, quelle appena nate, le stelle in pieno vigore e quelle morenti in esplosioni nucleari. L’inizio, la media età e la fine della creazione sono tutte presenti!...»

 

Le tavole sono caratterizzate da un tratto pulito e dettagliato, con influenze nell’impostazione che richiamano Flash Gordon di Alex Raymond. La combinazione di erotismo, avventura e satira sociale dà vita a una narrazione ricca di intrighi e di colpi di scena, ed è un peccato che la serie sia durata poco e non abbia trovato una sua maturazione nei contenuti.

L’edizione che ho letto io è del 2001 ed è edita da FlashBook. Purtroppo, la cura editoriale è minima e non ci sono riferimenti precisi alle storie contenute. Inutile aggiungere che all’estero il fumetto ha conosciuto una diffusione molto più ampia.


Commenti

Post popolari in questo blog

Qual è l'album più compiuto di Fabrizio De André?

Un discorso sulle band. Costi, compensi, opportunità

Arnolfo di Cambio e il ritratto di Carlo I d'Angiò