L’inconscio è la nostra naturale realtà aumentata. Carroll e Alice
Il Paese delle Meraviglie è un esempio perfetto di archetipo contemporaneo. Dietro apparenze oniriche, il romanzo di Lewis Carroll scardina i confini di ciò che è reale: non mostra un “mondo altro”, ma un’estensione della realtà in cui già viviamo. Ciò che cambia è il punto di vista (alterato per l’età) di Alice, una giovane messa di fronte a situazioni più grandi di lei. È una protagonista priva di poteri particolari, capitata in un luogo in cui le regole e i rapporti di forza cambiano a ogni passo. Si è parlato molto dell’ipotesi che Alice viva uno stato alterato di coscienza, a causa di una droga o per una malattia mentale. In realtà, sono convinto che basterebbe rievocare la propria infanzia; cercare di immedesimarsi nel bambino che siamo stati, e chiedersi se anche noi, a modo nostro, non abbiamo vissuto incredibili avventure con amici immaginari, in luoghi reali trasformati dall’inconscio, da quella realtà aumentata che ci appartiene per natura. Nell’opera, non vi è