Cherry 2000. L'amore tecnologico visto dagli anni Ottanta
C’è chi attraversa il deserto per amore. E c’è chi lo fa per
trovare un corpo nuovo a una moglie robotica fusa per un bicchiere di latte.
Benvenuti in Cherry 2000, per la regia di Steve DeJarnatt, uno di quei
piccoli cult degli anni Ottanta che oggi risultano ancora più strani e
brillanti di quanto fossero all’epoca (e questo dovrebbe farci riflettere su
ciò che siamo diventati).
Siamo nel 2017, in un futuro postindustriale dove l’umanità ha
barattato la complessità delle relazioni con la sicurezza dei partner
sintetici. Sam Treadwell (David Andrews), uomo d’affari gentile ma emotivamente
disorientato, vive con la sua Cherry 2000, una moglie androide programmata per
soddisfare ogni desiderio con perfetta docilità. Ma un banale incidente
domestico manda in corto circuito il suo modello, e qui inizia il viaggio. Per
reinstallarla, Sam ha bisogno di trovare un nuovo “guscio”, ma i Cherry 2000
sono fuori produzione. L’unico esemplare rimasto si trova in una zona proibita
e selvaggia, oltre i confini del mondo civile.
Ad accompagnarlo c’è E. (Edith) Johnson, una guida armata e
sarcastica interpretata da Melanie Griffith, perfettamente a suo agio tra dune,
mine e sparatorie. È lei il vero cuore del film: dura, ironica, vulnerabile
quando necessario. Mentre i due affrontano bande di eccentrici miliziani e
città-fantasma governate da culti della burocrazia e del controllo, Sam si
accorge che forse non ha bisogno di un androide perfetto…
Ciò che intriga di Cherry 2000 è che sembra un B-movie
postatomico, ma sotto la superficie nasconde una commedia romantica travestita
da Mad Max. La fotografia è polverosa; la colonna sonora synth-western
sottolinea l’andamento surreale della vicenda. E, nonostante i limiti del
budget, ci sono ottimi momenti sul piano narrativo e su quello visivo:
l’ingresso nella zona come discesa mitologica; il rifugio sotterraneo con gli
androidi impacchettati come reliquie e soprattutto la scena finale
sull’altopiano rosso.
Oggi Cherry 2000 si guarda come una strana favola adulta, un po’ goffa e a tratti geniale.
Commenti
Posta un commento
Grazie per aver visitato "La Voce d'Argento"! Condividi il tuo pensiero o lascia un commento: ogni opinione è importante e arricchisce la conversazione. Ti ricordo di rispettare le opinioni altrui e di evitare linguaggi inappropriati: i commenti sono moderati per garantire un ambiente costruttivo e piacevole. Buona lettura e grazie per il tuo contributo!