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Visualizzazione dei post da 2025

Una storia della fantascienza a firma di Bernardoni & Viscusi

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  Ho recuperato Fantascienza. Storia delle storie del futuro (Armillaria, 2024) di Angela Bernardoni e Andrea Viscusi. È un viaggio appassionato condotto con notevole slancio divulgativo (il duo è lo stesso dell’ottimo podcast Reading Wildlife ), capace di districarsi con agilità in oltre un secolo di storia. La trattazione mantiene uno stile scorrevole e curato, lontano dal tono accademico, e i concetti vengono spiegati con un entusiasmo contagioso.   Per esempio, ho apprezzato la chiarezza espositiva della parte dedicata ai sottogeneri “punk” della speculative fiction, quando il libro passa in rassegna filoni come steampunk, dieselpunk e solarpunk, spiegandone le caratteristiche con esempi puntuali. Un’altra sezione utile è quella dedicata al New Weird, movimento letterario recente che viene non solo introdotto, ma descritto con una nota polemica che condivido. Sottogenere ibrido nato negli anni Novanta, il New Weird mescola elementi della weird fiction classica (le a...

Trasformazioni radicali. Chimeriade di Francesco Verso

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  La copertina di Chimeriade (Future Fiction, 2025), ricca di graffiti e con una creatura ibrida, “crisperata”, evoca fin da sùbito l’“anima multifattoriale” dell’ultimo romanzo di Francesco Verso. È un’opera solarpunk di resistenza urbana, capace di unire l’ironia a profonde riflessioni sulla società in cui viviamo e su quella in cui potremmo vivere. Ambientato nella Roma del 2049, Chimeriade immagina una società stretta nella morsa di un regime tecnologico oppressivo, dove sussiste un monopolio dell’energia solare e un’IA governa la città eterna come un imperatore digitale. In questa Roma high-tech, i droni pattugliano i cieli profilando i cittadini e persino il sole è diventato un bene privato su cui speculare. Eppure, nei vicoli e sui terrazzi, germoglia una resistenza gentile, la speranza di un futuro alternativo che viene letteralmente coltivato da una parte della popolazione.   Fin dalle prime pagine, Chimeriade ci catapulta in una metropoli futuribile dove la ...

Le anomalie della zona. Un libro di Claudio Kulesko

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  Un mondo futuribile attraversato da anomalie spaziotemporali: bizzarri fenomeni che infrangono le leggi della fisica e mettono alla prova la nostra comprensione della realtà. Questa è la cornice nella quale il lettore di Al limite del possibile (Zona 42, 2024) di Claudio Kulesko si ritrova. Fin dalle prime pagine, un Tecnico si muove in uno scenario dove l’umano convive con l’alterità radicale rappresentata dalle anomalie. La scelta di riferirsi ai protagonisti come al Tecnico e alla Ditta sottolinea un approccio impersonale, in cui l’ignoto è una materia assimilata a un guasto da riparare. Dietro a questa veste burocratica, formale, affiorano però questioni filosofiche profonde. Kulesko inserisce la narrazione nel solco della riflessione sulla coscienza e sui limiti della nostra capacità di comprendere ciò che è davvero altro da noi. Ci spinge a chiederci, con Nagel, che cosa si provi a essere qualcosa di radicalmente altro. Possiamo davvero comprendere un’entità aliena, ed e...

La konbini-persona. Murata Sayaka nel contesto nipponico

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  Keiko Furukura ha trentasei anni e da diciotto lavora presso lo Smile Mart di Hiiromachi, un piccolo negozio ( konbini ) aperto ventiquattrore. La ragazza del convenience store (2016) di Murata Sayaka ne racconta la storia. Keiko è descritta come un’eccentrica incompresa che si sente stranita da ogni comportamento umano abituale; vive secondo le regole meticolose di un manuale aziendale, dichiarando che quello sia l’unico modo in cui possa sentirsi una persona normale. L’Autrice è nota per la sua prosa asciutta e i temi provocatori: spesso ambienta i protagonisti ai margini della società nipponica per far emergere, con toni surreali e satirici, l’assurdità delle convenzioni sociali. Murata stessa ha lavorato per anni in un konbini , esperienza da cui è nata questa storia, che rende l’opera vagamente autobiografica. Il romanzo, vincitore del prestigioso Premio Akutagawa nel 2016, è stato tradotto in oltre venti lingue, ed è diventato un fenomeno globale di vendite. Il suo valor...

Messianismo femminile. Sister Deborah di Scholastique Mukasonga

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  La finzione intrecciata alla storia coloniale ruandese: Sister Deborah (2022; ed. it. Utopia 2023) di Scholastique Mukasonga è quasi un’ucronia ambientata negli anni Trenta del Novecento. Al centro vi è la figura del titolo, una profetessa e guaritrice afroamericana giunta in Ruanda, allora colonia belga, con una missione evangelica pentecostale. Mukasonga immagina l’incontro tra le tradizioni spirituali ruandesi e un’eterodossa fede cristiana importata dalla diaspora nera americana, esplorando così varie tematiche: il sincretismo religioso, il femminismo, l’identità culturale mista e la resistenza postcoloniale. Il risultato è una storia che, pur ispirandosi a credenze reali, assume i toni del mito e della denuncia sociale, in cui le donne – nere, africane e della diaspora – cercano di riscrivere il proprio destino spirituale e politico. Mukasonga parte da un quesito chiaro: perché il messia non potrebbe essere donna?   Negli anni Trenta, la Chiesa cattolica svolgeva...

La fantascienza umoristica in Mickey7 di Edward Ashton

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  Prima di leggere Mickey7 (2022; ed. it. Fanucci 2025) di Edward Ashton, avevo visto il film Mickey 17 di Bong Joon-ho, che non mi aveva soddisfatto molto. A ben guardare, trovavo il soggetto interessante, carico di potenziale per un buon romanzo filosofico sci-fi, alla maniera di Lem o di Stapledon . Così, ho voluto passare dalle (almeno) tre storie contenute nel film e mescolate in modo confuso all’opera di partenza, per vedere se il problema era alla base oppure no. Anticipo il risultato, per poi passare a una rapida analisi del libro: no, il romanzo di Ashton ha uno sviluppo più omogeneo e non si fa trascinare dalle forze centrifughe che invece rendono la pellicola dispersiva e non focalizzata. Tuttavia, è anche un romanzo che conosce alti e bassi, tra momenti di vera noia e di ripetitività e scene ironiche (non comiche) riuscite, con un crescendo finale soddisfacente. Non si tratta nemmeno di un romanzo filosofico, ma di fantascienza umoristica, direi “sarcastica”, e non ...

La tragedia de I figli di Húrin

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  Quando nel 2007 Christopher Tolkien diede alle stampe I figli di Húrin , permise ai lettori di accedere al tentativo più riuscito di ricostruzione, in forma unitaria e leggibile, di una delle grandi storie della Prima Era, la vicenda di Túrin Turambar. Ho letto questo titolo in un gruppo di lettura dedicato a Tolkien e, per il momento, si tratta dell’opera dell’Autore che ho apprezzato di più dopo Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion . I figli di Húrin rappresenta uno snodo fondamentale nella ricezione dell’opera tolkieniana, perché rende accessibile una delle storie al cuore del legendarium, accanto a quella di Beren e Luthien e della caduta di Gondolin. In maniera analoga a quest’ultime, la saga di Túrin si rintracciava in versioni più brevi o frammentarie raccolte nel Silmarillion o nei volumi postumi della Storia della Terra di Mezzo .   La genesi editoriale è un racconto a sé. Tolkien lavorò alla vicenda di Túrin per tutta la vita, lasciandone numerose red...

Tensione e spregiudicatezza de Lo squalo di Peter Benchley

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  Il 1974, anno di uscita de Lo squalo ( Jaws ) di Peter Benchley, era un periodo di profonde trasformazioni per gli Stati Uniti; erano gli anni successivi alla guerra del Vietnam e allo scandalo Watergate, eventi che avevano minato la fiducia del pubblico nelle istituzioni e alimentato un diffuso clima di cinismo. La società statunitense attraversava una fase di incertezza; l’economia era in difficoltà, con un’alta disoccupazione e l’inflazione; si registrava un aumento dei divorzi e il disincanto verso le autorità. In questo contesto, la vicenda di una comunità minacciata da un pericolo invisibile e mortale risuonò in maniera inedita: un piccolo governo locale più preoccupato degli affari che della sicurezza dei cittadini ricordava fin troppo bene i recenti imbrogli politici, e la paura irrazionale scatenata dallo squalo sembrava canalizzare un sentimento strisciante e condiviso. Benchley seppe cogliere questi stati d’animo (in fondo, aveva a che fare in modo indiretto con la ...