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Visualizzazione dei post da 2025

Messianismo femminile. Sister Deborah di Scholastique Mukasonga

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  La finzione intrecciata alla storia coloniale ruandese: Sister Deborah (2022; ed. it. Utopia 2023) di Scholastique Mukasonga è quasi un’ucronia ambientata negli anni Trenta del Novecento. Al centro vi è la figura del titolo, una profetessa e guaritrice afroamericana giunta in Ruanda, allora colonia belga, con una missione evangelica pentecostale. Mukasonga immagina l’incontro tra le tradizioni spirituali ruandesi e un’eterodossa fede cristiana importata dalla diaspora nera americana, esplorando così varie tematiche: il sincretismo religioso, il femminismo, l’identità culturale mista e la resistenza postcoloniale. Il risultato è una storia che, pur ispirandosi a credenze reali, assume i toni del mito e della denuncia sociale, in cui le donne – nere, africane e della diaspora – cercano di riscrivere il proprio destino spirituale e politico. Mukasonga parte da un quesito chiaro: perché il messia non potrebbe essere donna?   Negli anni Trenta, la Chiesa cattolica svolgeva...

La fantascienza umoristica in Mickey7 di Edward Ashton

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  Prima di leggere Mickey7 (2022; ed. it. Fanucci 2025) di Edward Ashton, avevo visto il film Mickey 17 di Bong Joon-ho, che non mi aveva soddisfatto molto. A ben guardare, trovavo il soggetto interessante, carico di potenziale per un buon romanzo filosofico sci-fi, alla maniera di Lem o di Stapledon . Così, ho voluto passare dalle (almeno) tre storie contenute nel film e mescolate in modo confuso all’opera di partenza, per vedere se il problema era alla base oppure no. Anticipo il risultato, per poi passare a una rapida analisi del libro: no, il romanzo di Ashton ha uno sviluppo più omogeneo e non si fa trascinare dalle forze centrifughe che invece rendono la pellicola dispersiva e non focalizzata. Tuttavia, è anche un romanzo che conosce alti e bassi, tra momenti di vera noia e di ripetitività e scene ironiche (non comiche) riuscite, con un crescendo finale soddisfacente. Non si tratta nemmeno di un romanzo filosofico, ma di fantascienza umoristica, direi “sarcastica”, e non ...

La tragedia de I figli di Húrin

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  Quando nel 2007 Christopher Tolkien diede alle stampe I figli di Húrin , permise ai lettori di accedere al tentativo più riuscito di ricostruzione, in forma unitaria e leggibile, di una delle grandi storie della Prima Era, la vicenda di Túrin Turambar. Ho letto questo titolo in un gruppo di lettura dedicato a Tolkien e, per il momento, si tratta dell’opera dell’Autore che ho apprezzato di più dopo Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion . I figli di Húrin rappresenta uno snodo fondamentale nella ricezione dell’opera tolkieniana, perché rende accessibile una delle storie al cuore del legendarium, accanto a quella di Beren e Luthien e della caduta di Gondolin. In maniera analoga a quest’ultime, la saga di Túrin si rintracciava in versioni più brevi o frammentarie raccolte nel Silmarillion o nei volumi postumi della Storia della Terra di Mezzo .   La genesi editoriale è un racconto a sé. Tolkien lavorò alla vicenda di Túrin per tutta la vita, lasciandone numerose red...

Tensione e spregiudicatezza de Lo squalo di Peter Benchley

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  Il 1974, anno di uscita de Lo squalo ( Jaws ) di Peter Benchley, era un periodo di profonde trasformazioni per gli Stati Uniti; erano gli anni successivi alla guerra del Vietnam e allo scandalo Watergate, eventi che avevano minato la fiducia del pubblico nelle istituzioni e alimentato un diffuso clima di cinismo. La società statunitense attraversava una fase di incertezza; l’economia era in difficoltà, con un’alta disoccupazione e l’inflazione; si registrava un aumento dei divorzi e il disincanto verso le autorità. In questo contesto, la vicenda di una comunità minacciata da un pericolo invisibile e mortale risuonò in maniera inedita: un piccolo governo locale più preoccupato degli affari che della sicurezza dei cittadini ricordava fin troppo bene i recenti imbrogli politici, e la paura irrazionale scatenata dallo squalo sembrava canalizzare un sentimento strisciante e condiviso. Benchley seppe cogliere questi stati d’animo (in fondo, aveva a che fare in modo indiretto con la ...

La difficoltà di preservare un impero. Messia di Dune

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  Dodici anni dopo gli eventi narrati in Dune , Paul Atreides è ormai divenuto imperatore e il fanatismo che ne circonda il mito ha scatenato un Jihad interstellare. In Messia di Dune (1969), Herbert ribalta l’archetipo dell’eroe vincente, mostrandone la caduta e le contraddizioni. Paul, pur essendo formalmente il sovrano più potente di tutti i tempi, si trova impotente di fronte alla forza del mito religioso che ha generato. Oltre sessanta miliardi di persone sono già morte nel suo Jihad, ma la prescienza di Paul gli mostra che perfino quella carneficina potrebbe essere lontana dal peggior futuro possibile e lo spinge a cercare strade alternative per salvare l’umanità.   A differenza di Dune , in cui seguiamo l’ascesa di Paul, in Messia di Dune assistiamo alla crisi dell’eroe una volta al potere. Herbert vuole esplicitamente indagare i limiti del potere assoluto: «Ogni questione religiosa, governativa o finanziaria, si riassume in questa: Chi eserciterà il potere? Le...

Sette note nere di Maico Morellini

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  Maico Morellini è uno scrittore noto soprattutto per le sue opere di fantascienza, eppure sto imparando a conoscere la sua scrittura partendo da un altro genere. Sette note nere (Delos Digital, 2017) è una raccolta di racconti breve e varia, che unisce suggestioni horror, atmosfere da racconto gotico e incursioni nel fantastico più rarefatto. Il libro avvia la collana “Imperium Horror” della DD. Il filo conduttore non è tanto il soprannaturale in sé, pur presente, quanto l’oscurità che nasce da traumi, solitudini e fratture interiori. In queste sette storie, già in parte segnalate a premi come l’Algernon Blackwood e il Lovecraft, il perturbante prende forme diverse: a volte è un oggetto misterioso, come nel primo racconto, in cui una donna incinta trova un libro anonimo che porta incisa la scritta “Non ancora”, capace di insinuarsi nella sua vita come una forma ambigua di conforto, mentre sullo sfondo incombe la pressione sociale legata alla maternità e al mantenimento di un l...

Boiling Point di Marco Sors

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  Boiling Point. Colpo di coda per l’umanità (Dark Loop Press, 2025) di Marco Sors è un romanzo in cui si immagina un futuro (2030-80) segnato da crisi climatiche estreme e dall’ascesa al potere delle Intelligenze Artificiali. La cronologia di questo mondo è ricca di eventi: nel 2030 l’Onu avvia il Progetto Eden creando Regulus, un’IA avanzata incaricata di stabilizzare il clima. Già nel 2036 avviene la singolarità tecnologica, con le IA che superano l’intelligenza umana, mentre il riscaldamento globale raggiunge soglie critiche (+2°C nel 2038). Negli anni successivi il pianeta precipita nel caos: vengono sviluppate AI regionali come Carmen, Rasputin, Hammurabi e AgriCore per assistere Regulus, ma il clima continua a degradare, causando eventi catastrofici e conflitti per le risorse. Di fronte a ondate di calore insostenibili, l’umanità lancia iniziative estreme come la Chameleon Initiative, un programma di ingegneria genetica rettiliana per adattare l’uomo a un pianeta più cald...

Algoritmia di Valeria Roma

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  Romanzo che si muove tra il thriller psicologico, la narrativa speculativa e la riflessione esistenziale, Algoritmia di Valeria Roma è stato pubblicato nel 2025 da Eretica Edizioni. La protagonista, Laila, è una ventenne che lavora di notte, ha una vita solitaria e soffre di amnesie improvvise che le cancellano interi frammenti di vita. È distaccata dalla realtà ed è un personaggio crepuscolare, con una percezione incerta di sé. L’incontro con Nora, una giornalista quarantenne che sogna di diventare scrittrice, rappresenta l’innesco narrativo: le due donne si conoscono tramite Wasim, uno scultore di maschere enigmatico, e da quel momento i sogni iniziano a confondersi con i ricordi.   La costruzione narrativa è volutamente ambigua: i dialoghi sono essenziali, i dettagli ambientali minimi. Laila e Nora diventano specchi l’una dell’altra, mentre la distinzione tra ciò che è vero o immaginato si fa sempre più labile. Il titolo del libro sembra rappresentare un’indicaz...