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Visualizzazione dei post da 2025

Algoritmia di Valeria Roma

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  Romanzo che si muove tra il thriller psicologico, la narrativa speculativa e la riflessione esistenziale, Algoritmia di Valeria Roma è stato pubblicato nel 2025 da Eretica Edizioni. La protagonista, Laila, è una ventenne che lavora di notte, ha una vita solitaria e soffre di amnesie improvvise che le cancellano interi frammenti di vita. È distaccata dalla realtà ed è un personaggio crepuscolare, con una percezione incerta di sé. L’incontro con Nora, una giornalista quarantenne che sogna di diventare scrittrice, rappresenta l’innesco narrativo: le due donne si conoscono tramite Wasim, uno scultore di maschere enigmatico, e da quel momento i sogni iniziano a confondersi con i ricordi.   La costruzione narrativa è volutamente ambigua: i dialoghi sono essenziali, i dettagli ambientali minimi. Laila e Nora diventano specchi l’una dell’altra, mentre la distinzione tra ciò che è vero o immaginato si fa sempre più labile. Il titolo del libro sembra rappresentare un’indicaz...

Teratocene attraverso gli archetipi. I racconti di Zona 42

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Teratocene (2025) è un’antologia di racconti pubblicata da Zona 42, un titolo che fonde téras (“prodigio”, ma anche “mostro”) con il suffisso geologico -cene , in un neologismo che si fa manifesto programmatico. Ci troviamo oltre l’Antropocene, in un’era in cui l’umano provoca alterazioni – la teratogenesi appunto – e si trasforma in un essere mostruoso. I racconti ci parlano di un’umanità sopravvissuta alla propria catastrofe materiale e morale, ma incapace di immaginare un’autentica rigenerazione. Se la fantascienza classica guardava al futuro come frontiera, Teratocene lo guarda con repulsione, tanto che l’elemento fantascientifico finisce schiacciato sotto al peso dell’orrore e del raccapriccio.   Se nel mondo de La strada di McCarthy ci fosse vita animale, sarebbe certamente quella descritta da David Fragale in Preludio: la spiaggia di Zeta . L’invito è esplicito: «Vieni sulla spiaggia di Zeta dell’anno tremilaventisette, una distesa di sabbia grigia e untuosa punte...

Il cane alato del figlio di Tolkien. Roverandom

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  Roverandom è un romanzo breve che nasce nel contesto familiare di Tolkien: il professore infatti inventò la storia nel 1925 durante una vacanza al mare a Filey, per consolare il figlio Michael che aveva perso il suo cane-giocattolo sulla riva. Nel corso degli anni fu abbellita dai disegni dell’Autore e infine pubblicata postuma nel 1998. Come ricorda Priscilla Tolkien, gli anni in cui si sviluppò la storia furono ricchi di creatività e la scrittura si intersecò a quella di altre opere come The Hobbit . Il testo è stato debitamente arricchito da riferimenti letterari; è certo una fiaba giocosa e immaginifica, ma non priva di significati e nodi simbolici più profondi.   Il tema centrale di Roverandom è la trasformazione e il percorso di redenzione del protagonista. Rover (letteralmente “vagabondo”, a cui poi si aggiunge per crasi il termine random , “a caso”) è un cagnolino vivace e un poco impertinente, che viene trasformato in un giocattolo inanimato dallo stregone Artase...

Metanarrazione e memorie condivise. Libro senza nome di Shushan Avagyan

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  Scritto sperimentale costruito come un mosaico metanarrativo, Libro senza nome (Utopia, 2024) della scrittrice Shushan Avagyan inscena un duplice dialogo: da una parte l’incontro immaginario tra due scrittrici armene del primo Novecento, Shushanik Kurghinian e Zabel Yesayan; dall’altra una serie di conversazioni contemporanee tra la stessa Avagyan (inserita come personaggio narrante) e Lara, entrambe impegnate in una ricerca d’archivio sulle prime due autrici. Questi piani temporali – il 1926, anno in cui Kurghinian e Yesayan si trovano per l’unica volta nella stessa città, e il presente post-sovietico in cui Avagyan e Lara riscoprono le loro tracce – si alternano nel testo e finiscono per convergere in una struttura complessa: «Per la precisione, potremmo considerarlo [questo libro] uno spazio immaginario dove si trovano elementi reali o, con le parole di quel francese, un’eterotopia autocreata.»   Struttura labirintica e concetto di memoria   I capitoli pro...

La verità vi renderà irrequieti. Kallocaina di Karin Boye

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  Siamo alle prime battute della seconda guerra mondiale, nel 1940, quando la scrittrice svedese Karin Boye pubblica il romanzo Kallocaina , che, in una certa maniera, ne diviene il testamento spirituale. Ambientato in un futuro totalitario, il libro condivide alcuni temi e le atmosfere di romanzi come Noi (1924) di Evgenij Zamjatin e Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley, e anticipa di otto anni 1984 di George Orwell. Su questa “quartina distopica” mi riservo di tornare in un prossimo futuro. La storia di Boye è narrata in prima persona da Leo Kall, uno scienziato devoto al regime che sviluppa un siero della verità. Attraverso questa vicenda, l’Autrice indaga i meccanismi del potere assoluto e le fragilità dell’animo umano sotto la dittatura, toccando questioni quali la perdita dell’individualità, la manipolazione della verità e l’anelito alla libertà. Dimenticato a lungo fuori dalla Svezia (la prima traduzione italiana è arrivata solo nel 1993), Kallocaina è oggi conside...

Un romanzo astronomico. Orbital di Samantha Harvey

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  Booker Prize del 2024, il romanzo Orbital (NN Editore, 2025) di Samantha Harvey sta ottenendo un certo successo tra critici e lettori, anche qui in Italia. È un’opera singolare, che segue la vita quotidiana di sei astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – quattro uomini e due donne, provenienti da Stati Uniti, Russia, Italia, Gran Bretagna e Giappone. Pur avendo l’aspetto esteriore di un racconto di fantascienza (con tanto di routine spaziali, esperimenti scientifici e spettacolari vedute della Terra), Orbital si rivela in realtà un romanzo puramente filosofico e introspettivo. Preciso questo aspetto perché nelle settimane scorse ho letto dibattiti a dir poco ridicoli, tra chi si domandava se questa fosse fantascienza (evidentemente persone che il genere non l’hanno mai frequentato) o meno. Senza nemmeno considerare il fatto che la stessa Autrice ha dato una definizione della sua opera: «space pastoral», cioè una storia pastorale spaziale incentrata su...