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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Amazzonia fantascientifica ne "Lo sguardo delle piante" di Paz-Soldán

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  Fino a La mirada de las plantas (2022), lo scrittore boliviano José Edmundo Paz-Soldán Ávila non si poteva considerare uno scrittore di fantascienza, ma una mente eclettica in cerca di linguaggi alternativi con cui raccontare le proprie storie, legate all’attualità. Docente di letteratura alla Cornell University dal 1997, l’Autore ha un curriculum formativo di tutto rispetto, a cui si affianca l’attività giornalistica (El País e altri) e letteraria, con traduzioni in diverse lingue e la pubblicazione nella prestigiosa Gallimard, come primo scrittore boliviano. Il suo lavoro si inserisce nel solco del movimento letterario McOndo, una forma di realismo moderno, sovente attento agli aspetti tecnologici, che mira a prendere il posto dei maestri latinoamericani del realismo magico. È da qui che bisogna partire per comprendere la particolare declinazione della fantascienza da parte di Paz-Soldán. Mario Vargas Llosa lo ha considerato uno dei più originali scrittori latinoamericani ...

Uno sguardo ai racconti di Nebula di Future Fiction

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  Nebula è una raccolta di quattro racconti, di altrettanti scrittori cinesi di fantascienza contemporanea, edita da Future Fiction e curata da Francesco Verso. Tra i nomi, trovate quello di Liu Cixin ( Il problema dei tre corpi ), ma la vera sorpresa è negli altri tre autori. Perché “Nebula”? Penso sia un riferimento ai Nebula Awards (Xingyun), un premio letterario cinese analogo a quello statunitense. La prefazione di Wu Yan aiuta sùbito il lettore inesperto a mettere a fuoco il contenuto del libro, con un racconto personale sulla storia della ricezione italiana della fantascienza cinese. Consiglio, inoltre, la lettura preventiva della postfazione di Tachihara Toya (per coloro che non sono fissati con gli spoiler!).   Chen Qiufan, Buddhagram   Il racconto è un esempio di che cosa significhi materializzare la spiritualità. L’agente di marketing Zhou Chongbo promuove un’app di foto-ritocco, che viene benedetta da un maestro buddhista. L’idea nasce in Zhou da un...

Gengis Khan. Spietato genio militare e modernizzatore

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  Ci troviamo su una distesa stepposa, sotto un cielo stellato, a metà del XII secolo d.C. Il vento sibila tra l’erba alta e un piccolo accampamento si erge isolato. Il fumo danza leggero su un fuoco morente. All’interno di una modesta yurta, Hoelun è in travaglio. A un tratto, con un pianto vigoroso, Temujin annuncia la sua presenza. Il primogenito viene mostrato al padre Yesugei, capo del clan Borjigin, e sùbito si nota un primo presagio: un grumo di sangue nella mano del neonato, simbolo di un futuro leader guerriero, che sarà conosciuto con il nome di Gengis Khan.   L’ascesa al potere   Il giovane Temujin imparò presto a cavalcare e a tirare con l’arco. Quando il padre morì per mano dei Tatari, la sua famiglia venne abbandonata nelle steppe dalle fazioni che costituivano il clan. Crescendo, Temujin uccise il fratellastro per assicurarsi la leadership, si sposò con Borte e strinse un’alleanza con i capi Toghrul e Jamukha, divenendo vassallo del primo, sulle orm...

Fiorirà l'aspidistra. Un romanzo di Orwell per chi si sente rassegnato

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  Qual è il libro che ti ha più infastidito, perché era come se parlasse a una parte di te, una parte che non volevi ascoltare? Mi risulta difficile parlare di questo libro di Orwell, perché ha scavato dentro di me, a livello inconscio, infastidendomi. È la storia di Gordon Comstock, un trentenne che si ribella al denaro, con conseguenze nefaste per la sua salute e per le persone a lui vicine. Si costringe a lavorare in una libreria di romanzi economici e d’appendice, per una paga inesistente, rifiutando ogni occasione che la vita gli presenta per uscire dalla sua condizione.   Poche opere hanno davvero raccontato bene che cosa sia la povertà. Nei giorni in cui leggevo Fiorirà l’aspidistra (1936), mi tornava alla mente la canzone Simmo ‘e Napule paisà , cantata nel 1944 da Vera Nandi, in una fase di profonda miseria – concreta e morale – del nostro Paese. La canzone svolge un ruolo emblematico nel film Pane e cioccolata del 1974, il cui protagonista – un povero der...

Il barone rampante come viaggio iniziatico

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    Sono scampato alla lettura de Il barone rampante ai tempi del liceo. Per fortuna. Leggendolo in quel periodo, avrebbe alimentato il mio carattere ribelle, o alternativo: chiamatelo come volete. Il fatto è che leggevo già abbastanza opere in quella direzione e in Cosimo Piovasco di Rondò – il protagonista – non avrei trovato nulla di nuovo. Anzi, l’ultima parte del romanzo mi avrebbe quasi annoiato. A distanza di undici anni dalla fine del liceo, complice anche la lettura di Garcia Márquez durante l’università, ho potuto apprezzare a pieno Il barone rampante .   Cosimo ha un padre ossessionato dalle genealogie e dalle successioni: per lui, l’unica cosa che conta è il mantenimento del potere e del rispetto connesso. Vive su binari prestabiliti e non concepisce i comportamenti non ortodossi. La madre, invece, è cresciuta sui campi di battaglia e si anima al pensiero degli eserciti in guerra. In realtà, il suo atteggiamento duro e imperioso è l’unico linguaggio che con...