Parole perdute. La questione Roald Dahl (e non solo)

Il marchio britannico Puffin Books, proprietà della casa editrice Penguin, ha deciso di riscrivere i libri dello scrittore Roald Dahl per rimuoverne il linguaggio ritenuto offensivo per la cultura contemporanea. Le modifiche sono nell’ordine di centinaia, e questo ha creato un dibattito, non solo nel Regno Unito, sull’opportunità o meno di modificare un testo, con il pericolo di stravolgerlo o di far dire all’Autore qualcosa che non avrebbe voluto. La Roald Dahl Story Company, che ha operato le modifiche in collaborazione con Inclusive Minds, ha affermato che «non sia insolito rivedere la lingua» e che ogni modifica sia stata «piccola e ponderata con attenzione.» Per capirci, sono scomparsi termini come “grasso”, sostituito da “enorme”, per riferirsi ad esempio ad Augustus Gloop in Charlie and the Chocolate Factory (1964). Un altro esempio significativo si trova in James and the Giant Peach (1961), dove il Centipede cantava (nella precedente edizione): «Zia Sponge era terr...