Guerra, tempo e umanità in Mattatoio n. 5

Copertina della prima edizione A Dresda, durante la seconda guerra mondiale, i prigionieri americani vennero condotti allo Schlachthot-Fünf, il Mattatoio n. 5 ( Slaughterhouse-Five , 1969) di Kurt Vonnegut. Un titolo alternativo dell’opera allude alla crociata dei fanciulli dell’epoca medievale, con giovani che finirono in schiavitù o che morirono di stenti in nome di una profezia truffaldina. Vonnegut paragona i soldati a uomini-bambini, gettati in qualcosa di più grande di loro – la guerra – tanto tragica da risultare inesprimibile, se non attraverso la maschera dell’ironia. Nel romanzo ci sono elementi autobiografici: a ventidue anni, l’Autore venne fatto prigioniero nella battaglia delle Ardenne e condotto proprio a Dresda. Era presente quando avvenne il bombardamento che rase al suolo la città nel febbraio 1945, provocando circa venticinquemila vittime civili. La voce del narratore – come dice egli stesso – può essere associata a quella dello scrittore. Il protagonist...