Un breve itinerario per la Provenza: le migliori mete

Introduzione

La Provenza è da considerarsi un luogo a parte nel contesto francese, unico da vedere. Rappresenta infatti quella parte del Paese che più si avvicina alla civiltà mediterranea e ne condivide spesso le caratteristiche fondamentali.
Influenzata nei millenni da diverse popolazioni, la Provenza può vantare oggi una storia che difficilmente si ritrova in altre parti del mondo. I due momenti topici per quest'area sono costituiti dall'epoca romana e dal Medioevo. Ma la storia non è tutto: la cultura culinaria e la natura provenzale presentano diversi elementi caratterizzanti, come, per esempio, con la vasta diffusione della lavanda.
Terra di poeti, di uomini di spirito, di personalità politiche; terra di mare e di montagna; terra per molto tempo di passaggio, ma anche dove risiedere. La Provenza è nei suoi profumi, nei colori floreali, nella roccia dei suoi monumenti e in molto altro ancora. Visitarla è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita e il consiglio è di farlo in treno, passando di stazione in stazione, oppure con un camper, scoprendo i luoghi di collegamento tra le varie città, che spesso sembrano dimenticati dall'essere umano.
Molti, infatti, e sempre più spesso, stanno riscoprendo la Provenza dei castelli, dei monasteri e dei borghi sperduti, intimamente collegati tra loro. Per questo oltre ai camper, si trovano anche gruppi di motociclisti, che legano questa loro passione per le due ruote all'interesse per la cultura medioevale. In Provenza, anche la tradizione monastica ha antichissime radici, tra le più antiche di tutta Europa, tanto da rendere quest'area un punto di irradiazione della rinascita della civiltà occidentale in seguito alla caduta dell'Impero romano.
Questo breve itinerario terrà conto soprattutto delle esperienze dirette dello scrivente; lungi dall'essere completo (quell'articolo "un" nel titolo è fondamentale), propone tuttavia una serie di mete degne di nota.


V. van Gogh, Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles (1888)




















L'arte

Oltre che ad aver affascinato poeti, scrittori di ogni genere e i primi monaci europei, la Provenza è anche terra d'arte. Stiamo parlando davvero di una regione che è un museo a cielo aperto, in quanto conserva in modo sublime monumenti del periodo romano, come nella piccola ma affascinante Arles, o a Le Pont du Gard, con un ponte a tre livelli, che è un capolavoro architettonico di quell'epoca.
Nimes era invece chiamata la "Roma di Francia": si ricordano Les Arenès, ovvero l'anfiteatro romano, poi trasformato in castello nel corso del Medioevo; la Tour Magne, i "giardini della fontana" che racchiudono il tempio di Diana; o ancora il castello e l'antico tempio noto come Maison Carrér.
Ad Avignone si conserva l'impronta data dai pontefici che vi risiedettero durante la cosiddetta "cattività avignonese". Richiamando invece di nuovo Arles, città chiave nella biografia di van Gogh, vale la pena visitare i monumenti romani, ma anche ciò che rimane dell'attività dell'artista olandese.

I profumi

Ma come dicevamo nell'introduzione, la Provenza non è solo storia, arte e monumenti. Molta della sua celebrità a livello internazionale è data dalla plurisecolare arte della profumeria. Un'attività antica, che accanto alle fragranze più classiche è anche stata in grado di innovarsi e di estendere la propria rete commerciale in tutto il mondo, sempre mantenendo alta la qualità del prodotto.
La cosiddetta "strada dei profumi" è da visitare preferibilmente in primavera, per ovvie ragioni, e oltre alla lavanda si vedranno certamente gelsomini, rose centifolia e altro ancora. Il centro focale di questa industria è la città di Grasse, cresciuta a partire dal Medioevo: molti celebri profumi francesi sono nati proprio in questo luogo ed è presente un museo tematico molto interessante.
Altri luoghi di questo percorso sono ancora una volta Avignone, in cui si trovano il Museo della Lavanda e altre fabbriche antiche spesso adibite a musei. Vale la pena citare infine Marsiglia, dove si trovano negozi caratteristici, che fanno parte di quella fitta rete internazionale dedicata ai profumi.

La riviera

Un discorso a parte merita la costa provenzale. Si scende verso il Grand Bleu, altro nome per il Mediterraneo, per ritrovarsi di fronte ad un ambiente che richiama molto altre coste come quella delle Cinque Terre o quella Amalfitana. Si passa quindi dalle grandi città, dall'antica storia marinara, ai piccoli porti (turistici e non). Non mancano ovviamente le spiagge, dove spiccano per esempio quelle di Cannes. L'intrattenimento e le strutture ad esso dedicato sono molto progredite e soprattutto nel periodo estivo è possibile approfittarne per vacanze all'insegna del totale relax.
Di nuovo, Marsiglia torna prepotentemente sulla scena: Alexandre Dumas disse che fosse il punto di incontro di tutto il mondo e ancora oggi questo è in parte vero. La cucina marsigliese ne è un esempio eclatante, che vale la pena provare ed è accessibile a tutti i portafogli.
Nizza conserva molto delle proprie origini italiane, per esempio nei monumenti e nei caffè. In questa città, per esempio, capita di avvertire una sensazione simile a quella che si avverte visitando città come Rovigno e Parenzo, che per l'influenza italiana appaiono ancora oggi sorelle gemelle di città effettivamente italiane come Venezia, Genova e Napoli.

La cucina

Molti viaggiano in Provenza con il preciso interesse per la sua cucina. D'altra parte, le spezie provenzali sono famose in tutto il mondo e si legano appunto alla coltivazioni di piante che spesso vengono utilizzate anche in profumeria.
Marsiglia non si può perdere la cosiddetta "bouillabaisse", pesce di scoglio cotto in un brodo di olio, acqua e spezie aromatiche, vero piatto della più tradizionale cucina mediterranea e in generale marinara. La cucina provenzale è chiamata la cuisine du soleil, ovvero la cucina del sole, espressione che ne esprime tutte le caratteristiche. Nei piatti provenzali sono centrali i frutti di mare, gli ortaggi, la frutta, l'olio d'oliva, l'aglio e molto altro ancora.

I rilievi

Per un altro genere di turismo, le montagne provenzali meritano di essere citate in ogni guida del genere. Si tratta di rilievi non troppo elevati e molto diversi da una zona montana relativamente vicina come quella dell'Alta Savoia.
Nel caso delle montagne provenzali non vi è nulla di maestoso, ma nella loro semplicità di forme e colori contribuiscono ad alleggerire qualunque peso interiore che le persone portano con sé. Tra le mete più interessanti ricordiamo almeno Mont Ventoux, Col d'Izoard e Mont Vinaigre.
Un altro aspetto molto vantaggioso di questi itinerari è che il turismo di massa non è presente. Se infatti sulla costa, soprattutto in estate, si rischia di incorrere in giornate torride trovandosi in mezzo a moltissimi turisti, al contrario in queste montagne la presenza umana è in generale ridotta e legata ancora a ritmi molto lenti e a stili di vita salutari.

I monasteri

Forse non molti lo sanno o lo ricordano, ma in fondo la rinascita europea in seguito alle invasioni barbariche è partita anche da qui. In questa zona si ritirarono i primi eremiti e i primi gruppi di monaci, che nei secoli realizzarono un'intima comunione tra corpo e spirito. A livello pratico, insegnarono alle persone la solidarietà nei confronti dei numerosi pellegrini di passaggio, diretti per esempio a Santiago de Compostela.
Non occorre essere religiosi in senso stretto per apprezzare la bellezza di questi monasterine ricordiamo quindi tre: l'abbazia cistercense di Lérins, centro focale di diffusione di una certa tradizione del monachesimo occidentale; l'abbazia cistercense di Sénanque, che si distingue subito per i suoi campi di lavanda; infine, l'abbazia cistercense di Thoronet, esempio molto interessante dell'attività di questo ordine, che si concretizzò anche a livello architettonico.

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