Post

Visualizzazione dei post da 2015

Dall'ordine al caos

Immagine
Giovan Francesco Capoferri (su disegno di Lorenzo Lotto), Magnum Chaos  (prima metà XVI secolo) Dopo un così lungo ordine, è necessario anche questo caos. Per lo storico Henry B. Adams:  «Il caos spesso genera la vita, laddove l’ordine spesso genera l’abitudine».  Negli ultimi decenni ci siamo abituati ad un’idea di disciplina. L’ordine porta con sé stabilità, un generale torpore morale; l’ordine diventa gerarchia, burocrazia, istituzione: è a quel punto che si instaura una dittatura del qualunquismo, dove popolo e gerarchi dormono tra i propri agi, nella routine più grigia. «Ma procediamo con disordine. - diceva Marcello Marchesi - Il disordine dà qualche speranza. L’ordine nessuna. Niente è più ordinato del vuoto». Solo allora un po’ di caos può restituire movimento a questa condizione. Che dunque i Paesi europei in difficoltà escano dall’euro; che gli USA minaccino la Russia apertamente; che i migranti non possano uscire dall’Italia; che l’ISIS avanzi alle...

Un discorso sulle band. Costi, compensi, opportunità

Immagine
Ho deciso di affrontare un argomento “caldo”, che riguarda le band e la gestione di eventi musicali. Dirò ben poco, a dire il vero, perché se ne parla già tanto sul web. Mi sono quindi limitato a selezionare alcuni dibattiti della rete, che penso possano fungere da breve sintesi. Il cachet Il primo argomento riguarda l’innominabile cachet. Le domande più ovvie sono: quanto può chiedere un gruppo per un concerto? Come variano i prezzi da un bar, a un ristorante, a una sagra? Come varia il cachet a seconda del numero di membri e del genere musicale? Tutte queste domande non avranno una risposta numerica da parte mia, per una semplice ragione: è chiaro che il costo varia in base alla grandezza del locale (o della sagra), e indubbiamente ci sono variazioni di costo da regione a regione, così come da sagra a sagra, che spesso viene organizzata da volontari (quindi privati), che non hanno grandi capitali da investire. Non solo per la musica. Il primo forum con un buon dibattit...

Il valore magico del nome

Immagine
Riprendo il discorso sul valore magico del nome (già introdotto  qui ), prendendo come esempio il nome segreto di Roma e il mito riguardante il vero nome di Ra. Il nome segreto di Roma Roma ebbe un nome segreto, impronunciabile, pena la morte. Solo i Pontefici Massimi lo conoscevano e tramandavano, come ci conferma Giulio Solino, un dotto vissuto nel III secolo d.C. Egli afferma che questo nome era a conoscenza dei soli capi di stato, che lo tramandavano al momento del passaggio del potere. Il Pontefice Massimo pronunciava il nome segreto solo ed esclusivamente durante i sacrifici rituali. Si ha prova di un antico rituale compiuto durante il solstizio d’inverno in onore della dea Angerona, la cui statua ha la bocca bendata, forse proprio per alludere alla segretezza. Macrobio, un funzionario imperiale vissuto tra il IV ed il V secolo d.C., nei suoi Saturnalia , riporta che il nome arcano era scritto in libri antichissimi, però ognuno di essi citava un nome diverso, q...