Testo argomentativo. Consigli di stesura

Credit: Daniel F. Gerhartz

Introduzione

 

Nel tema argomentativo è richiesto di esprimere la propria, personale, idea rispetto a un dato argomento.

Questa idea, definita “tesi”, deve fondarsi su argomentazioni consapevoli e il più possibile documentate e si deve confrontare con le posizioni opposte (antitesi).

Al termine di questo confronto, si può quindi giungere a una sintesi o conferma della tesi iniziale.

 

Struttura

 

Stendere una scaletta di concetti, una linea-guida, è fondamentale per riuscire a orientarsi meglio. Essa non ha una forma definita, poiché dipende da che cosa si voglia esprimere.

In linea generale, però, una scaletta comprende: introduzione; tesi; elenco argomenti a sostegno; antitesi; confutazione dell’antitesi; conclusione.

All’interno di questi punti si inserisce il discorso che abbiamo in mente di scrivere; dunque per ogni punto è utile individuare alcune parole chiave, come a costruire una mappa concettuale che conduce il nostro pensiero da un punto A a un punto B, seguendo sempre la logica o il modello di riferimento (la fonte).

 

La parte pratica. Grammatica e sintassi

 

Molto importante è l’utilizzo di un registro linguistico medio o medio-alto: non si tratta di un comune tema, né di un racconto personale. Il vocabolario dovrà essere ricercato, senza però esagerare, per non risultare pedanti.

Le frasi devono tendere a essere più elaborate, per esempio impiegando proposizioni subordinate, come le causali e le consecutive.

A tal fine, i connettivi sono fondamentali: avverbi, congiunzioni e locuzioni. Questi possono essere di vario genere: avversativo (ma, tuttavia, però, etc.); causale (poiché, dato che); dimostrativo (dunque, allora, quindi, ne consegue che, etc.); temporale (infine, dopodiché, innanzitutto, etc.); rafforzativo (si ritiene che, i dati sostengono che, etc.).

 

Il testo argomentativo deve muoversi nell’ottica della causa e dell’effetto: ogni punto deve far procedere il ragionamento in modo consequenziale.

Nella maggiore complessità delle frasi, bisogna però prestare attenzione ai tempi verbali. In linea generale, è preferibile usare il presente, ma questo può variare a seconda del tema (per esempio, un argomento storico potrebbe richiede appunto il passato).

Inoltre, usando molte subordinate è bene prestare attenzione all’uso dei congiuntivi e al tempo impiegato: nell’incertezza, è preferibile riformulare la frase per evitare l’errore.

 

La parte logica. Pensiero e modalità espressiva

 

Un’argomentazione può essere: deduttiva, induttiva, ipotetica, analogica.

Nell’arg. deduttiva, chi scrive dimostra al lettore come la logica porti da sé alla soluzione del problema.

Nell’arg. induttiva, l’autore accompagna il lettore passo dopo passo verso la soluzione, quasi lasciando a quest’ultimo il piacere di scoprire la (presunta) verità.

Nell’arg. ipotetica, l’autore si avvicina al lettore, formulando perplessità, coinvolgendolo, per poi giungere a una conclusione, che per il tipo di processo utilizzato risulta appunto più coinvolgente. Si tratta comunque di una modalità più difficile da impiegare.

Nell’arg. analogica, chi scrive utilizza concetti simili, analoghi, e li rapporta al tema principale con le dovute distinzioni. Questo metodo spinge il lettore a una più facile condivisione del pensiero, perché risulta avvalorato da uno o più argomenti simili o familiari.

 

Per riuscire a essere convincenti, bisogna impiegare il più possibile i dati a disposizione, le citazioni, gli esempi, le prove e le similitudini.

Se non viene fornito alcun materiale, è necessario rifarsi alle proprie conoscenze personali: in ogni caso, prima di citare un dato o una frase di un altro autore, è bene essere certi della sua veridicità.

In questo senso, la cosa migliore da fare è dedicare ogni giorno più tempo alla lettura di libri (soprattutto saggi) e di articoli (giornali cartacei o digitali, come Focus), e all'ascolto di podcast d'attualità. Questo suggerimento riguarda qualcosa da fare prima di arrivare al tema argomentativo, ma è fondamentale per avere un certo numero di conoscenze, che aiuti a orientarsi meglio nel mondo che ci circonda e nei problemi che ci troviamo ad affrontare.

 

Ci sono poi alcune cose da evitare: il tema argomentativo prevede l’espressione di una propria opinione, ma questa non deve mai basarsi su un pregiudizio o su un giudizio poco meditato.

Bisogna inoltre limitare il personalismo: le esperienze personali sono più utili a chi le vive che a chi le legge o ascolta, dunque per essere più interessanti e convincenti si deve esprimere la propria opinione attraverso una forma il più possibile oggettiva. L'aneddotica è superflua.

Infine, non bisogna mai usare toni perentori: va bene essere convinti della propria opinione ed è ciò che bisogna comunicare al lettore, ma al contempo – per onestà intellettuale – si deve lasciare sempre un margine al dubbio. Non esistono, infatti, verità assolute.

 

Conclusione

 

Un altro consiglio è quello di iniziare il testo con una frase ad effetto, o che comunque capti da sùbito l’attenzione del lettore. Le prime righe sono fondamentali per fare intuire il tenore del discorso e da esse dipende anche l’interesse che ci metterà colui che legge.

Allo stesso modo, una bella frase di chiusura, incisiva, aiuta a lasciare il lettore più colpito e con un atteggiamento più favorevole.

Un ultimo punto riguarda alcuni fattori utili a convincere il lettore: innanzitutto la coerenza (soprattutto tra quanto si dice in apertura e quanto si deduce nel finale); la correttezza formale (sia dal punto di vista grammaticale, che di onestà intellettuale); il fascino, o carisma (la convinzione e la modalità particolare con cui esprimiamo il nostro punto di vista); l’utilità (quindi se il testo oltre a volerci convincere, ci offre informazioni interessanti, punti di vista alternativi, nuove conoscenze).

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