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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

La crudeltà che aleggia in Cime tempestose

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  Cime tempestose ( Wuthering Heights , 1847) è l’unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato con lo pseudonimo di Ellis Bell, nome che ricorda l’espressione hellish bells , campane infernali. È un libro che racconta le vicende di due famiglie del West Yorkshire, gli Earnshaw e i Linton, ed è influenzato dal romanticismo e dalla narrativa gotica, per quanto l’Autrice reinventi quest’ultimo genere con un libro atipico. In Cime tempestose c’è molta crudeltà gratuita, una sfida alla moralità vittoriana che rende il romanzo polarizzante: ho sentito spesso dire che questo sia un libro che o si adora o si ripudia. E il perché si potrebbe riassumere in questa citazione, in cui a parlare è il signor Hindley:   […] Ma con l’aiuto di Satana ti caccerò giù per la gola il coltello da scalco, Nelly! Hai poco da ridere; ho appena piantato Kenneth a testa in giù nella palude di Blackhorse; uno o due, che differenza fa… Voglio ammazzare qualcuno di voi, non avrò pace finché non lo fac...

La foresta trabocca di Ayase Maru

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  Copertina realizzata da Lucrezia Viperina per l'edizione Add del 2023 Da anni sento parlare di studi sulla silvoterapia, ovvero quella pratica secondo cui la vicinanza con gli alberi, e in generale le piante, favorirebbe il benessere del nostro organismo. Non so se Ayase Maru si sia ispirata a essa per La foresta trabocca (Add, 2023), ma il concetto è certo tra le righe. Protagonista di questo romanzo breve è Rui (Lacrima), una donna che, dopo aver mangiato una ciotola di semi, vede germogliare il proprio corpo come una foresta. Lei e il marito, Nowatari Tetsuya, sono noti nel mondo dell’editoria per il modo in cui l’uomo ne aveva scritto in Lacrima , libro che aveva portato al successo lo scrittore e in cui la moglie è letteralmente messa a nudo, senza alcun filtro. Ciò si ripercuote sulla percezione che gli altri hanno di lei. Per esempio, l’editor Sekiguchi ammette di faticare a guardarla negli occhi, provando un certo disagio per la figura eccitante che emerge dal libro....

La svastica tra arte, storia e simbologia

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Spilla germanica, ritrovata a Varpelev, Zelanda, Paesi Bassi   Introduzione   La svastica è un simbolo noto soprattutto per il suo impiego millenario nella spiritualità orientale e da parte dei nazisti nel Novecento. La sua diffusione è però molto più vasta. Essa è in grado di evocare associazioni che generano un riconoscimento istantaneo, benché, per gli occidentali, il primo collegamento sia in genere negativo. Il termine è di origine sanscrita ( swastika ) ed è composto da swasti (prosperità) e da ka . Il primo termine è a sua volta formato da su (bene) e da asti (voce del verbo “essere”), mentre il secondo è un suffisso con diversi significati, tra cui il riferimento a Prajāpati, la divinità che rappresenta il principio cosmogonico. Nel complesso, la parola svastica si può tradurre con “benessere”. La svastica consiste in una croce a quattro braccia di uguale lunghezza, terminanti con uncini ad angolo retto volti tutti in senso orario (卐, soprattutto nell’Indui...

Un sistema per soddisfare il sistema

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Le considerazioni che seguono prendono spunto da alcune riflessioni che tenevo dentro da tanto tempo e che un confronto con la mia compagna e un video sul canale Daily Cogito hanno contribuito a mettere a fuoco.   In queste settimane, ho riconsiderato il mio tempo speso sui social. Mi sono reso conto che ho cominciato a postare sempre meno foto di vita privata. Anche gli scatti in vacanza o nel fine settimana hanno acquisito un taglio più neutro. Alle superiori non avevo profili di alcun genere, salvo per brevi periodi. Non ne sentivo l’esigenza ed ero immerso nel mio mondo di letture, di scrittura, di canzoni alla chitarra e camminate in montagna. Qualcosa che amici e compagni di classe capivano poco. Ancora oggi mi ostino a non utilizzare WhatsApp. Poi, qualche anno fa, ho sentito l’esigenza di utilizzare Instagram e altre piattaforme per un semplice motivo: far conoscere quello che scrivevo, dargli uno spazio che andasse oltre il blog e uscire dal mio guscio. In un cert...